Le conseguenze della criminalità nel cammino di vita, Dangerous Old People ideata da Roberto Saviano e diretta da Giuseppe Di Vaio

Cosa fanno i criminali dopo aver consumato la vita tra faide e decenni di carcere? Arriva il documentario in forma seriale Sky Original – o docu-serie se preferite – Dangerous Old People (2021). Da un’idea del giornalista e scrittore Roberto Saviano e prodotta da Indigo Film per la regia di Giuseppe Di Vaio, la docu-serie racconta le vite di assassini, rapinatori e malavitosi che hanno bruciato la propria vita ma sono sopravvissuti alle ceneri della propria esistenza.

In onda su Sky Documentaries e NowTv dal 25 settembre 2021. Le quattro puntate di Dangerous Old People si avvicinano al mondo del crimine da una prospettiva inedita. Svelano infatti la storia di vecchi criminali sopravvissuti che raccontano la loro vita mostrando un’inaspettata saggezza dopo azioni costellate di errori e sofferenza.

Vengono così scandite l’infanzia tra lo status di scugnizzo e il riformatorio; la giovinezza tra figli che arrivano troppo presto e il contrabbando; la maturità con la camorra e i trafficanti internazionali; infine la vecchiaia, ossia il presente, dei protagonisti. Solo investigandone il percorso chi siano oggi e come siano riusciti a sopravvivere alla vita (e a loro stessi).

Nel cast figurano Mario Barattolo, Peppe De Vincentiis, Carmine Costagliola, Vincenza Perez, Pietro Ioia, Saverio Montesano, Anna Avolio, Antonio Macor, Ciro Cioffi, Francesco Sorrentino e Giovanna Mistero.

Tra Gomorra e La paranza dei bambini: la produzione artistica di Roberto Saviano

Non è la prima volta che la penna di Roberto Saviano trova dispiegamento produttivo sul grande (e piccolo) schermo. In principio fu Gomorra (2008) di Matteo Garrone. Adattamento filmico del bestseller Gomorra. Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra (2006) dello stesso Autore di chiaro stampo documentaristico che troverà infine rinascita artistica e nuova gloria tra il liberamente ispirato Gomorra – La serie (2014-2021) – tie-in autentico gioiello della corona seriale di Sky Original acclamato in tutto il mondo (specie Oltreoceano) – e lo spin-off, L’immortale (2019) sulle gesta di Ciro Di Marzio/Marco D’Amore con cui preparare il gran finale della quinta e ultima stagione.

Tra una vita artistica e l’altra di Gomorra, Saviano non si ferma e concede i diritti di altre sue due opere letterarie: ZeroZeroZero (2013) e La paranza dei bambini (2016). Il primo un romanzo di inchiesta con al centro i grandi traffici di cocaina internazionale, adattato poi in forma seriale (sempre Sky Original) nel 2020 per la regia di Stefano Sollima. Il secondo un crudo romanzo di formazione/coming-of-age interamente di finzione (ma ispirato ad eventi realmente accaduti) adattato in forma filmica nel 2019 per la regia di Claudio Giovannesi dal registro non dissimile dal precedente cinematografico.

La percezione del Male tra cinema e serie TV, e la particolarità de Dangerous Old People

A cambiare però, di medium in medium, è la differente percezione che lo spettatore ha della criminalità organizzata e delle sue tragiche conseguenze sul territorio. Laddove infatti tra Gomorra – La serie e ZeroZeroZero, complice anche la necessità produttiva di rendere il prodotto appetibile per il pubblico estero, la spettacolarizzazione del crimine finisce con il prendere il sopravvento sull’aspetto critico-sociale, in opere come Gomorra e La paranza dei bambini assistiamo a un ribaltamento dell’inerzia scrittoria.

Una scena di Dangerous Old People

Le sceneggiature di Saviano infatti giungono a un perfetto compromesso artistico tra spettacolarizzazione del crimine e il necessario giudizio critico. Rendendole così, si opere d’intrattenimento, ma capaci di puntare il dito contro il Male in esse ritratto. Ecco in Dangerous Old People, pur muovendoci nel terreno della serialità, la cornice documentaristica lo rende più vicino, nelle atmosfere, alle produzioni filmiche che non a quelle seriali. Un sapore qui amplificato dall’impianto narrativo di confessioni a camera fissa. Qui, uomini e donne sopravvissuti alla camorra e a destini di gloria ingloriosa, raccontano di sogni mancati e malefatte, dolore e rammarichi.

Dangerous Old People: il punto più alto del Saviano-seriale, un’unica voce-testimonianza

C’è chi, con gli occhi lucidi, si inorgoglisce di grandi furti condannando però la cosiddetta maledizione del rubare; chi condanna il contesto sociale e il contrabbando come necessità domestica di una madre sola che doveva pur dare da mangiare ad otto figli; e ancora c’è chi dà la colpa al destino e alla figura paterna assente (o presente in forma violenta); chi ontologicamente deviante godeva nel rubacchiare la merenda ai compagni di classe; chi ha tatuato sulla pelle la parola scugnizzo di un passato difficile e doloroso finendo con il cavarsela alla bene e meglio; e infine chi, semplicemente, si erge (erroneamente) a giudice e giuria di un mondo in cui era conseguenza e al contempo causa del problema.

Una scena de Dangerous Old People

Avolio, Barattolo, Cioffi, Costagliola, De Vincentiis, Ioia, Macor, Montesano, Mistero, Perez, Sorrentino. Volti e voci differenti tra loro. Ora squillanti, ora pastose, ora cupe e infine spezzate. Voci che si imparano a conoscere lungo il cammino seriale di Dangerous Old People e che il sapiente uso del montaggio alternato finisce con il rendere all’unisono. Un’unica grande testimonianza di redenzione e sopravvivenza di individui partiti – come tutti – con grandi sogni e aspirazioni per poi ritrovarsi immarciti dalla camorra, resi nulli dal Sistema, e infine riabilitati da quello stesso destino che, come spesso accade nella vita, sa dare una seconda possibilità a chi sa meritarsela.