Titolo: Sergio Leone. Dal cinema popolare al cinema d’autore

Autore: Antonio Rainone

Casa editrice: Mimesis

Pagine: 80

Prezzo: 8 euro

Sergio Leone è uno di quei cineasti la cui carriera è stata dissezionata in ogni sua minuscola parte. Al pari di Fellini, Hitchcock, Kubrick di lui e dei suoi film è stato scritto di tutto. La filmografia di Leone non sembra dunque nascondere alcun segreto; una situazione di cui è ben conscio anche Antonio Rainone, autore del piccolo – ma nutrito di spunti e informazioni – Sergio Leone. Dal cinema popolare al cinema d’autore pubblicato da Mimesis. Un saggio che prende le mosse, come ricordato dallo stesso Rainone nella sua prefazione, da una versione di dieci anni precedente con la quale l’autore intendeva rendere omaggio al regista romano. Sebbene Rainone avanzi l’ipotesi che quello che il lettore si appresta ad affrontare possa apparire null’altro che una semplice apologia di Sergio Leone, in realtà il volumetto riesce a riassumere, come un piccolo Bignami, la parabola ascendente del successo autoriale del regista, dai suoi inizi di cinema popolare (Il colosso di Rodi) alla sua definitiva consacrazione (C’era una volta in America).

Sergio Leone

Sergio Leone. Dal cinema popolare al cinema d’autore è la perfetta dimostrazione che non servono centinaia di pagine per narrare l’essenza di una mente creativa e poco incline a essere ingabbiata in un solo genere come quella di Leone. Con semplicità e passione per la materia trattata, Rainone prende per mano il lettore e lo accompagna in questo excursus filmografico, arricchendo l’itinerario di comparazioni con film contemporanei a quelli di Leone, recensioni (soprattutto negative) dell’epoca e aneddoti interessanti.
Ciò che ne consegue è una piacevole e veloce lettura di un testo imprescindibile sia per chi inizia ad approcciarsi al cinema del regista di C’era una volta il West, sia per coloro che, già apprezzando la produzione di Leone, intendano ricordare ogni tanto la grandezza di questo autore con poche ma consistenti pagine.
Che Rainone fosse investito da passione e interesse per l’argomento trattato è indubbio; ogni parola che compone queste 80 pagine contiene in sé un’attenta disamina e un’accurata ricerca senza scadere mai in giudizi troppo personali e soggettivi, se non nell’ultima parte con una velata (ma forse neanche troppo) steccata negativa nei confronti di Quentin Tarantino e dei fratelli Coen, piccolissima nota stonata di un concerto eseguito in maniera impeccabile. Questo non perché il cinema del regista di Kill Bill o dei due fratelli di St. Louis Park sia esente da giudizi negativi, tutt’altro. È solo che in un testo così ben giocato in equilibrio tra l’oggettività e il pensiero personale, questa carica di riflessioni soggettive stride un po’ con quanto scritto in precedenza senza per questo – ripetiamo – inficiare negativamente sul risultato complessivo del saggio.

Sergio Leone. Dal cinema popolare al cinema d’autore è dunque un testo immancabile, piccolo nel formato ma grande nel contenuto. Consigliato.