WOODY ALLEN SI CONFESSA IN A PROPOSITO DI NIENTE,
LA SUA AUTOBIOGRAFICA EDITA IN ITALIA DA LA NAVE DI TESEO

Non servono giri di parole particolari: A proposito di niente, l’autobiografia di Woody Allen edita in Italia da La Nave di Teseo, è l’evento letterario più atteso del 2020 dagli appassionati di cinema. E, senza dubbio, tra le pubblicazioni più discusse e chiacchierate (e, lasciatelo dire, boicottate) dell’anno.
Un personaggio come Woody Allen non poteva raccontarsi in maniera convenzionale. E quindi partiamo col dire che A proposito di niente non è un’autobiografia convenzionale, tanto nei contenuti quanto nella forma.

In quattrocento pagine Allen rivela i fatti più importanti dei suoi ottantaquattro anni di vita, dalla nascita come Allan Stewart Königsberg fino alla post-produzione del suo ultimo film Un giorno di pioggia a New York, passando per le prime esperienze come battutista e stand-up comedian, l’avventura da musicista, il cinema e l’avvento del successo, le numerose relazioni amorose e tutto ciò che ne è derivato. Chi ama i film di Woody Allen troverà nel libro le origini delle sue ossessioni cinematografiche e dei temi ricorrenti. Scoprirà da dove deriva il suo amore per New York (e Manhattan in particolare), per il jazz, per il baseball, per poi godere di gustosi, piccoli aneddoti di ogni singolo film. Senza ovviamente dimenticare le sue celeberrime nevrosi, misantropia e ipocondria. Oltre al cinema, le donne. Chi fosse interessato alle vicende personali, al gossip e alle numerose vicissitudini giudiziarie che hanno costellato la vita dell’autore avrà materiale in abbondanza su cui riflettere, dagli amori più sinceri alla feroce vicenda con Mia Farrow, fino ad arrivare all’attuale matrimonio con Soon-Yi Previn.

a proposito di niente

Tuttavia, quello che rende irresistibile questo libro è il modo in cui tutto ciò ci viene raccontato. I rischi del genere biografico, tanto nel cinema quanto in letteratura, risiedono nell’eccesso di didascalismo, con conseguente effetto di monocorde resoconto cronachistico o, viceversa, nell’estrema idealizzazione (e forzata) coloritura di una personalità o della sua storia. Nel caso di A proposito di niente non si corre nessuno dei due pericoli. Non ci sono suddivisioni in capitoli o sotto capitoli, Woody Allen è un fiume in piena che riferisce la storia alla sua maniera, divertendo con lo stile cinico e inimitabile che lo contraddistingue, confondendo e saltando di palo in frasca. Sembra di assistere ad un lungo monologo in un solo atto, uno di quei meravigliosi sproloqui di cui sono ricchi i suoi film.

Allen si mette completamente a nudo e lo fa a modo suo, senza compromessi. Il risultato è semplice: chi lo ama, lo amerà ancora di più; chi non lo sopporta, non supererà le prime pagine.
A proposito di niente è consigliato principalmente a tutti coloro che sono convinti che il Big Bang abbia causato solo danni, e che la vita sia troppo insensata per viverla senza ironia e senso dell’umorismo.