Abbiamo intervistato la giovanissima attrice Jenni Tatani, co-protagonista di “Two Sisters”, cortometraggio horror di Diego Carli. Ecco cosa ci ha raccontato!

Buongiorno Jenni! Come, quando e con quali film nasce la tua passione per il cinema?

La mia passione per il cinema nasce sin da subito, più o meno all’età dei 5 anni, quando in prima elementare si discuteva con le amiche così si avrebbe voluto fare nel futuro. Io, come d’istinto, rispondevo che volevo diventare attrice. Ho sempre sentito questa connessione tra me e il cinema, sin da piccola. Amavo stare di fronte alla camera: quando mia mamma tirava fuori la telecamera per catturare dei ricordi io ero sempre davanti ad essa. A 10 anni mia madre mi ha iscritto a un corso di teatro, organizzato dalla mia scuola e poi l’anno dopo, essendosi informata di più, ha scoperto il corso “Ciak For Kids”, diretto da Diego Carli, e mi ha iscritto. E ora eccomi qui, 5 anni dopo, sempre al fianco di Diego. 

A 11 anni, giovanissima, ti iscrivi al tuo primo corso di cinema, “Ciak For Kids – Altri posti in piedi”, tenuto dal regista, attore e sceneggiatore triestino Diego Carli. A livello umano e formativo, che tipo di esperienza è stata?

A livello formativo ho imparato tutto quello che è di mia conoscenza riguardo al cinema, quindi le tecniche di ripresa, le schede dei personaggi, e così via. Poter recitare di fronte ad una camera, mi dà la possibilità di migliorare ogni volta, ed esprimermi in modi diversi con ogni personaggio. A livello umano ho imparato a conoscere ed approfondire parti di me sconosciute o represse. E’ stato, ed è tutt’ora, un viaggio che mi sta dando possibilità di ampliare i miei orizzonti, non solo lavorativi, ma anche di crescita personale. Diego Carli ha un grande ruolo in tutto questo.

Esordisci come attrice nel 2016, come co-protagonista, in un corto scolastico diretto proprio dal tuo insegnante di cinema, Carli, “La vita è cinema”. Ci puoi raccontare qualcosa della tua primissima esperienza come attrice?

La mia prima esperienza come attrice è stata sconvolgente sotto tanti punti di vista, non solo perché è stato il mio primo e vero corto a qui ho partecipato, ma anche essendo un corto che trattava tante scene di film che io al tempo non conoscevo minimamente, quindi è stato sconvolgente anche dal punto di vista di cultura personale. Poi è sicuramente stato strano perché ricordo che mi sentivo un po’ spaesata, nonostante amassi così tanto la recitazione già allora, ricordo che non avevo capito la trama del film fino alla prima del corto, tanto per far capire quanto fossi spaesata.

L’anno seguente sei ancora co-protagonista in un altro short school movie, “Uno dopo l’altro” di Alice Albiero. Come andò in quell’occasione?

L’anno seguente ero più sicura di me sapendo a cosa andavo incontro. In quel caso per me era stato più difficile perché, a differenza dell’anno prima, con il personaggio che avevo dovuto interpretare in “Uno dopo l’altro” mi ero dovuta intagliare il mio personaggio e non avevo molti punti di riferimento.

jenni tatani

Nel 2020 sei nel cast di un cortometraggio horror di Diego Carli, girato in piena pandemia, “Quarantine House”. Ce ne puoi parlare?

“Quarantine House” è un corto nato dall’ idea di come credo tutti noi ci sentivamo all’epoca, un po’ spaesati, molto spaventati, non sapevamo cosa fare, a chi riferirci…credo che questo corto porti un po’ questo, con le diverse prospettive, ovviamente andando ad esagerare quello che era il coronavirus. È stato un progetto molto interessante, dovendo riprendere se stessi, fare uso di quello che si aveva in casa (e di qualche membro della famiglia): è stata l’esperienza più bizzarra (ma innovativa) alla quale ho partecipato fino ad ora.

Ancora un lavoro con Diego Carli, ancora uno short, “Tale”: di cosa parla la storia e che ruolo interpreti?

“Tale” è un corto che si può trovare su Youtube nel canale “Horror Bites”, ed è stata la mia prima apparizione nel canale. La storia parla di questa ragazza che ogni notte dalla sua scomparsa, sente arrivare la mamma che, per farla addormentare, le racconta delle favole della buona notte. Un giorno quest’ultima decide di farla finita per il bene di sua madre e le racconta l’amara verità. Credo che sia una storia tragica e che racconta un po’ come ci sentiamo quando una persona importante ci lascia, sentiamo sempre quel pezzo di lei che non ci abbandona mai, e ogni tanto vorremmo che non fosse così.

Nel 2021 sei protagonista nel corto “Un passo oltre” di Zarina Ospanova e Mattia Bello. Ci puoi raccontare qualcosa?

“Un passo oltre” è un corto di Zarina Ospanova e racconta di una ginnasta, Anita, che  ritorna ad allenarsi dopo mesi di infortunio alla caviglia. L’opera affronta il problema del bullismo, ma anche quello che prova mentalmente uno sportivo dopo un infortunio. La vicenda vede la presenza di una guida chiamata Zoe, che l’aiuterà nel percorso per arrivare alla gara regionale. La storia si conclude con un un finale commovente, il quale promuove il fatto di non arrendersi mai e seguire i propri sogni nonostante le tante cadute. In questo corto mi sono riconosciuta molto, essendo io ginnasta e avendo avuto anche io ricadute e ripensamenti lungo il mio percorso.

jenni tatani two sisters

“Two Sisters” di Diego Carli: forse il tuo ruolo più ambizioso e importante fino ad ora. Raccontaci tutto!

Two sisters” è un progetto durato più di tre anni, il quale ha permesso sicuramente la mia crescita in ambito recitativo e personale, essendo un corto che si basa sull’amore fraterno. Il mio personaggio si chiama Marie ed è una ragazza che fugge, insieme a sua sorella Bertha, da un gruppo di oppositori della stregoneria, in quanto la loro madre fu scoperta come tale. È una storia tragica, con molti colpi di scena, grazie ai quali si scoprirà una realtà sconvolgente. Il finale, credo, sia il colpo si scena più commovente e sconvolgente dell’opera. È stata un’idea che ho amato fin dall’inizio, amando la trama, amando tutto quello che riguarda l’occulto, i personaggi mistici, ammirando questo amore incondizionato tra due sorelle che lottano per sopravvivere e che farebbero di tutto per salvarsi a vicenda. Un progetto che rimarrà sempre nel mio cuore. Ringrazio tutto il cast e il team che ne ha fatto parte, perché davvero per me questi anni, nonostante il duro lavoro che ci abbiamo messo tutti quanti, per me non è sembrato lavoro, perché stavo in mezzo a delle persone che, ad oggi, considero come una famiglia.

L’ultima opera alla quale hai partecipato è il corto di genere grottesco “Cosa bolle in pentola” di Carli. Ci puoi dire qualcosa a riguardo?

“Cosa Bolle in pentola” è stata un’idea di Diego Carli e Zarina Ospanova. Il corto mostra queste donne che si riuniscono in un tavolo per consumare una cena e discutere il potere che hanno le donne nella società di oggi. Ma avverrà anche un sacrificio…

Quali sono i tuoi generi e film preferiti?

I miei generi di film preferiti sono i gialli-psicologici, visto che studio scienze umane, e anche psicologia…sono argomenti che mi sono sempre interessati. E poi mi piacciono anche i film d’azione. Oh, e poi i film romantici, ma forse sarebbe troppo un cliché farne riferimento.

jenni tatani

Ti piacciono i film horror? Se si, quali sono i tuoi film horror preferiti?

Diciamo che ho un rapporto di amore e odio con i film horror, più odio che amore, anzi forse solo odio. Però ci sono dei film, non troppo spaventosi, che guardo volentieri, come “Scream”, “Hereditary”, “Midsommar”.

Progetti cinematografici futuri in cantiere?

Ho un bel progettone futuro, ma acqua in bocca. Top secret!

Hai voglia di salutare i tuoi follower e i lettori di CineAvatar?

Certamente! Grazie mille CineAvatar per avermi dato la possibilità di esprimermi. Spero di aver detto tutto quello che volevo dire! Grazie ai lettori che hanno letto fin qui, per chi lo ha fatto, e grazie per la pazienza, che con me ne serve tanta. Detto questo chiudo qui prima che me ne dicano di tutti i colori, più che giustamente! Vi auguro che passiate delle belle vacanze estive ma… ricordate di stare attenti alle streghe in vicinanza! Questo è tutto dalla vostra streghetta, ciao!!!