Flash di Ezra Miller torna al cinema da protagonista e apre la via per il futuro della DC Comic di James Gunn

La trama di The Flash in breve

The Flash segue la vita di Barry Allen, alias Flash (Ezra Miller) dopo le vicende di The Justice League, nel momento del processo al padre, accusato di aver ucciso la moglie decenni prima. Barry, convinto che il padre sia innocente, e pronto a cercare le prove per scagionarlo, si accorge di avere l’abilità di poter viaggiare nel tempo. Decide quindi, impulsivamente, di tornare al giorno del delitto e impedirlo. Ma questo creerà catastrofiche conseguenze: finirà in un universo parallelo, nel giorno in cui aveva acquisito i poteri, e sarà costretto a collaborare con la versione di sé alternativa per tornare a casa.

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Vale la pena guardare The Flash?

Dopo le vicende travagliate che hanno portato alla realizzazione della pellicola, non è scontato poter vedere questo The Flash. Un film che ha il pregio di cercare un nuovo tono per interfacciarsi con il pubblico. Storia da sempre adatta a tutti, ma soprattutto ai più piccoli, il film ironizza, scherza, ammicca – ricordando i toni dei film del MCU – per uscirne vincente. E questo è davvero il suo punto di forza.

Sotto questa chiave, la pellicola parte bene, anzi alla grande: è simpatica e leggera, ma lascia trasparire il retrogusto dark della DC. Peccato che poi si perda mano a mano lungo la strada, anzi, la storia. Arriva a un punto, soprattutto nel terzo atto, in cui la vicenda sembra un po’ slegata dallo spunto iniziale.

Sicuramente ha la grande ambizione di voler alzare l’asticella del DCEU dopo i flop di molte delle pellicole più recenti. Il risultato lascia presagire che ci possa essere un futuro roseo all’orizzonte. The Flash delude però sulla scrittura. Il perno su cui ruota la trama non aggiunge nulla di nuovo. Stiamo parlando del trito e ritrito multiverso che già mostra segni di stanchezza. 

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The Flash e il multiverso

Ed eccoci all’espediente narrativo: il multiverso. Ebbene sì, anche la DC si conforma al trend attuale e The Flash inaugura questo filone.

Ma come viene trattato questo tema?

Barry, viaggiando indietro nel tempo e modificando dei fatti cruciali affinché lui diventasse l’eroe che era destinato a essere, crea una nuova linea temporale e, quindi, un nuovo universo. Lo stesso ragionamento avviene per ogni minimo dettaglio si cambi ogni volta che si viaggi nel tempo. Solo certi fatti sono destinati a ripetersi perché sono delle sorte di nodi che si intersecano nei vari universi. Il resto può cambiare, ma questi eventi no. Senza svelare troppo della trama, per questo quando Barry finisce nell’universo alternativo, incontra un Batman, destinato a esistere, ma diverso in tutto e per tutto dal suo amico e compagno di squadra (Ben Affleck). E qui sta anche la pecca del film che perde parte della sua identità iniziale. 

Perché alla fine The Flash non decolla?

The Flash parte con un potenziale di sviluppo alto, ma usa il leitmotiv attuale nel cinema del “fattore multiverso” quando avrebbe potuto uscire da questa corrente e crearsi una sua identità stilistica propria e riconoscibile. Invece cavalca l’onda, ma il risultato è mediocre: l’espediente non aggiunge nulla di nuovo e sorprendente, come avvenuto con i recenti film d’animazione di Spider-Man o con Everything Everywhere All at Once. Al contrario, sembra togliere qualcosa alla pellicola e diventa solo una vetrina per camei che strappano un sorriso e un applauso ai fan degli storici film DC, ma nulla di più. Oppure, come nel caso di Batman di Michael Keaton, lascia perplessi. Sembra che il personaggio abbia solo le fattezze dell’amato attore (accompagnato dal suo tema musicale cult, opera di Danny Elfman), ma per il resto sia un altro Batman.

The Flash è da vedere al cinema?

Tirando le somme, sì. La visione su grande schermo ha quella marcia in più che fa godere delle immagini e degli effetti speciali (più o meno) riusciti. La pellicola non è certamente perfetta, ma fa divertire, porta sul viale dei ricordi il pubblico che ha più di trent’anni e riesce a connettersi con i più piccoli. Ezra Miller è convincente e (nonostante tutto) vale la pena rivedere Keaton nei panni di Batman. Spiana la via per il futuro della DC Comics alla guida di James Gunn, incuriosendo sui possibili sviluppi di questo universo cinematografico.

Consiglio: rimanete fino alla fine dei titoli di coda per una chicca che risolleva il finale.

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