In Italia, l’aspettativa di vita di un cortometraggio, sembra essere, già per sua definizione, breve. La vita di una farfalla. Giocando a citare il titolo di un celebre film, tratto da un ancor più celebre romanzo, il nostro sembra “non essere un paese per corti”.
Ancor più difficile quindi che, una volta concluso il percorso nei festival, l’opera trovi una distribuzione. Ecco perché Like, opera prima di Giulio Manicardi, desta una certa curiosità nel panorama del cinema indipendente italiano.
Dopo aver esordito nel 2016, vincendo il Drago d’Oro al “Miglior Emilia-Romagna filmmaker” al Ferrara Film Festival, Manicardi rese la spinta che lo portò in giro per festival nazionali ed internazionali lungo ben 4 anni. Portato a conclusione il giro festivaliero sembrava ormai pronto a rientrare ai box, cedendo il passo a nuovi progetti. Ed è proprio qui invece che inizia la seconda vita di Like.
Era infatti l’aprile di un anno fa quando il corto uscì in DVD, all’interno dell’antologia thriller/horror DON’T R.I.P Volume 2 curata da Fabio e Luna Chimenti e distribuita dalla Home Movies di Giacomo Ioannis.

Anche il formato home video sembrerebbe però andargli stretto e, a partire dai prossimi mesi, verrà proiettato sul grande schermo delle sale cinematografiche di Francia, Russia, Polonia e Ukraina, precedendo i film di prossima programmazione.
Insomma, la vita dell’opera di Giulio Manicardi, più che quella di una farfalla ricorda quella di un gatto, che con le sue sette vite sembra non volerne sapere di ritirarsi dalla circolazione.
Aumenta ora l’attesa per il prossimo lavoro del regista, la cui lavorazione è avvolta dal riserbo dovrebbe iniziare a breve.