Gomorra New Edition e Gomorra a confronto.
Quali sono le differenze? La nostra recensione del Blu Ray

Quando Matteo Garrone ha deciso di rimettere mano a Gomorra lo ha fatto per la più tenera delle ragioni. Stava vedendo il film, per la prima volta dopo dodici anni, con il figlio. Rispondendo alle domande del piccolo spettatore che aveva accanto, il regista si è reso conto di non avere tutte le risposte alle sue domande. “Ma come papà? lo hai fatto tu!” “Sì, hai ragione, ma che ti devo dire… non lo so!”. È il simpatico scambio riportato nel libretto che accompagna l’edizione Blu-Ray di Gomorra New Edition.

Ma che cosa cambia nella New Edition rispetto al Gomorra che conosciamo?

Molti interventi che abbiamo fatto saranno invisibili per lo spettatore” dice Garrone. E in parte ha ragione, ma a fare un confronto diretto le differenze tra una versione e l’altra sono abissali. Ve ne riportiamo una sintesi in fondo a questo articolo.

Il master della New Edition corregge alcuni “difetti” caratteristici della ripresa digitale che hanno segnato l’estetica del film. I colori di Gomorra sono infatti freddi, talvolta iper saturati, con i bianchi bruciati. I colori del Blu-Ray sono invece più realistici, permettendo allo spettatore di vedere di più e meglio. Nella scena della sartoria, ad esempio, la tinta dei vestiti ha una tonalità pisello tendente al un verde oliva mentre nella vecchia edizione tendeva a un meno armonico e più chiaro verde primavera.

Gomorra New Edition sembra pensata per lo spettatore contemporaneo, che magari non ha letto il bestseller di Roberto Saviano e si trova spiazzato. Nel 2008 i fatti mostrati (di finzione ma ispirati ad azioni vere raccontate nel libro) avevano fatto scalpore nel dibattito popolare, aiutando quindi la comprensione del grande pubblico. Garrone aggiunge quindi delle didascalie che vanno a spiegare il contesto in cui si svolgono le 5 storie al centro del film.

Sono aggiunti anche dei sottotitoli (come quando Franco parla in francese) non presenti nell’edizione precedente. Anche la traccia audio appare leggermente pulita in alcuni punti, permettendo di concentrarci maggiormente al centro dell’azione senza il turbinio di voci laterali che spesso rendevano difficile seguire i dialoghi.

Ma il grande cambiamento, tutt’altro che indifferente, è nel montaggio. Il regista ha sciolto la matassa del film e l’ha riformata. Ha mantenuto gran parte dei pezzi, qualcuno l’ha accorciato migliorando decisamente il ritmo, altri li ha spostati. Sono modifiche che toccano soprattutto la prima parte del film e che, visti con il senno di poi, sembrano perfettamente logici, se non addirittura obbligati.

Nella vecchia edizione parte del fascino veniva da come la cinepresa ci portava nella vita di queste persone. Spesso si vedono semplicemente girare per le strade, quasi vagando senza una meta. Ecco, nella New Edition Matteo Garrone rimonta queste scene in continuità, per dare più compattezza ai segmenti di storia dei vari personaggi. Salta meno “di qua e di là” e aiuta un’immersione nel racconto più armoniosa e intensa; ma sicuramente più convenzionale.

Difficile definire quale delle due versioni sia la migliore. E forse è anche sbagliato fare un paragone. Sicuramente quello che emerge con prepotenza è che la New Edition se la gioca molto meglio nello scenario attuale. Gomorra si rivolgeva al pubblico italiano, questo rimontaggio guarda chiaramente a un pubblico internazionale che sta finalmente imparando a conoscere e ad amare uno dei più grandi registi europei.

 

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Alcune differenze tra Gomorra (G) e Gomorra New Edition (NE)
  • Nella NE Si entra subito nel film, con meno secondi di nero e di rumori di fondo rispetto a G. All’inizio della NE una didascalia spiega la scissione all’interno del clan. Ci sarà una spiegazione simile all’inizio di ognuna delle 5 storie che si intrecciano del film. Spesso aggiungendo un’inquadratura master (un campo largo sul paesaggio) inedita. 
  • Nella NE continuiamo a seguire Don Ciro nel suo lavoro, grazie all’aggiunta di scene che in G venivano montate successivamente. G taglia invece subito su il ragazzino Totò che consegna la spesa, cammina nel quartiere con gli altri bambini. E infine si ricollega alla scena di don Ciro. Dopo di che…
  • Nella NE don Ciro aiuta la donna con la casa allagata, segue la scena di Totò con didascalie introduttive.

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  • Inizia la storia di Roberto e Franco. Sia in G che in NE C’è un master stazione di servizio. La NE inserisce delle scritte che spiegano come la camorra fa affari nello smaltimento dei rifiuti tossici cercando aree nell’hinterland napoletano dove interrare illegalmente gli scarti chimici delle industrie del Nord Italia. Le scritte catturano l’attenzione e fanno così perdere la bellissima idea delle figure che emergono dal terreno. Un deciso passo indietro rispetto a G.
  • G mostra la cava. NE prima lavorano su dove smaltire i rifiuti. Poi la cava. Perde l’idea di un progressivo avvicinemaneto ai personaggi dal piccolo al piano americano.

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  • Esportazioni made in Italy: la scena dell’asta è più lunga in G, viene tagliata prima nella NE guadagnandone in ritmo ed efficacia. 
  • Si notano particolarmente i miglioramenti nelle immagini, con meno rumore digitale e i colori più armonici.
  • NE Totò restituisce la pistola. Nello stesso momento G mostra invece Don Ciro che aiuta la donna con la casa allagata, dedica una lunga sequenza a lui. Lo vediamo che entra in una casa con la porta rotta (lascia in sospeso l’esito) e la sequenza finisce legandosi con la scena dell’inziazione.  NE stacca prima sull’iniziazione aggiungendo dei sottotitoli si dialoghi.
  • G il montaggio è più lento, si sofferma sull’emergere dall’ombra dell’uomo che sparerà.
  • Lo stacco successivo: a Venezia il dialogo tra Franco e il padre di Roberto è più breve nella NE. G insiste più sul papà di Roberto sia all’inzio che alla fine della scena.
  • NE stacca mentre vediamo Franco e Roberto che entrano in Venezia. G riprende invece la sequenza della pianificazione dei rifiuti con Roberto, messa prima nella NE. Una scelta decisamente migliore nella nuova versione.
  • G segue una lunga scena di dialogo a Venezia “ti piace viaggiare Roberto?” poi ridotta nella NE. Ancora una volta una scelta azzeccata che migliora il ritmo.
  • La scena in cui Marco e Ciro trovano le armi viene accorciata nella NE
  • NE; Scena della sartoria: aggiunti i sottotitoli alla parlata cinese. 
  • Nella NE si ritorna su Simone e Totò che discutono della guerra che sta per arrivare. La scena è accorciata rispetto alla versione vecchia dove si inquadra anche una donna che sbadiglia. E sullo sfondo la riproduzione di una tigre.
  • Mentre in G si ritorna su Ciro con Maria che dice che i figli sono diventati scissionisti. La guerra sta arrivando, dice lei. (Nella NE arriverà dopo).
  • Molto più lunga in G anche la scena dell’arrivo degli sposi nel quartiere. E la successiva di spaccio ha qualche secondo in più sul finale.

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  • G scena di notte con lo scaricamento rifiuti ha un’apertura più lunga, NE arriva subito vicino ai personaggi mentre si tolgono le tute protettive. Solo successivamente viene inserita la scena di notte che apriva la sequenza in G. Ha invertito i due momenti. Più logico questa nuova correzione.
  • In G è più lunga la scena dove gli operai per via del ferimento di un lavoratore, si vede Franco che se ne va. NE: migliorato il ritmo della sequenza con alcuni tagli.

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  • NE, alla fine della sequenza di Franco e Roberto si riaggancia subito con la scena di Ciro e Maria che dice che il figlio è diventato scissionista (nella vecchia edizione era molto prima). Tende qui a compattare le storie sui personaggi mettendo anche l’inquadratura di Ciro che cammina mentre una statua votiva viene calata dall’alto. Il suo cammino continua addirittura con un’inquadratura – che nella vecchia edizione era nei primi minuti -, di Ciro che entra in una casa vuota e distrutta.
  • Dopo l’assalto a Don Ciro nella NE l’uomo scappa di corsa; in G invece prima cammina tranquillo salvo poi mettersi a correre. La scena che segue è più lunga nella vecchia edizione. 

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  • Zì Vittorio e gli altri uomini decidono che i ragazzi devono morire, la scena è più lunga in G.
  • La scena dell’attentato in macchina mentre Pasquale chiacchiera nel baule: il dialogo è tagliato in mezzo alla scena per accorciarla nella NE. Un taglio ben fatto, che nonostante il piano sequenza non si nota.
  • NE accorciati i raccordi tra le sequenze di Don Ciro che cerca di uscire dalla guerra tra famiglie.
  • NE accorciata la scena in cui Pasquale vede il vestito da lui prodotto, indossato da Scarlet Johansson alla mostra del cinema di Venezia.
  • G più lunga la sequenza dell’inseguimento in moto. Più ritmata nella NE .
  • NE Il finale cambia la didascalia “le vicende si rispiano a fatti realmente accaduti…” e la dedica alle persone le cui vite sono condizionate dal potere criminale. G espone invece i dati delle uccisioni della camorra in Europa e i dati, forse non più attuali.

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