Ridley Scott torna al cinema con The Last Duel, un film epico ed avvincente interpretato da Matt Damon, Adam Driver, Jodie Comer e Ben Affleck

Presentato Fuori Concorso alla 78^ Mostra del Cinema di Venezia, The Last Duel è una coinvolgente storia di inganni, tradimenti e vendetta. Per il ritorno dietro la macchina da presa, Ridley Scott sceglie un film d’impronta storica, tratto dal romanzo di Eric Jager e ambientato nella Francia del XIV secolo, dove la figura dell’uomo sovrasta totalmente quella della donna, alla costante ricerca di riscatto e voglia di verità.

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Una sceneggiatura solida ed articolata, scritta da Matt Damon, Ben Affleck e Nicole Holofcener e basata su fatti realmente accaduti. Il focus della narrazione è l’ultimo duello tra due amici divenuti rivali, Jean De Carrouges (Matt Damon) e Jacques Le Gris (Adam Driver). Due uomini un tempo uniti da una forte amicizia ma caratterialmente agli antipodi. De Carrouges irruento e primitivo, Le Gris acculturato ed invidioso.

A rovinare l’amicizia, è l’aggressione da parte di Le Gris a Marguerite (Jodie Comer), moglie di De Carrouges, che rischierà la sua vita per il coraggio di denunciare la violenza subita. Un dramma epico e violento, diviso in tre parti per raccontare gli eventi dai punti di vista dei protagonisti, dove a vincere è il coraggio di difendere la propria identità, di far sentire la propria voce in un sistema chiuso e maschilista.

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Il ritorno di Ridley Scott

The Last Duel mostra tutto il suo carattere poderoso, è intenso nella messa in scena, coinvolgente nel modo in cui veicola i sentimenti nobili come amicizia e amore, infine sopraffatti da invidia e narcisismo. Lo spettatore è implicato in un turbinio di ombre, nemesi dei personaggi maschili, in contrasto con il bagliore che cerca di emergere da Marguerite.

L’ultima fatica di Scott è, senza dubbio, tra le opere più attese della stagione: adrenalinico e dal ritmo sostenuto – nonostante i 152 minuti di durata – The Last Duel intrattiene e convince, ricordando spiritualmente il capolavoro che fu Il Gladiatore. Ridley Scott ritrova la sua ispirazione che sembrava perduta negli ultimi anni, con un’epopea avvincente in cui duelli e battaglie sono riprodotti ottimamente; una descrizione cruda e dispotica del Medioevo, tra atmosfere fosche e colori cupi che rappresentano l’anima (ed i tormenti) dei protagonisti. Una resa dei conti con il destino e nel nome di Dio.

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