Maigret (2022)di Patrice Leconte, un film che viaggia tra classicità crepuscolare e contemporaneità intimista.

Di che cosa parla Maigret?

Nel film di Patrice Leconte troviamo il commissario Maigret (Gérard Depardieu) intento ad indagare sulla misteriosa morte di una giovane sconosciuta: nulla si sa di lei. La dinamica da omicidio è evidente, piuttosto rimangono oscure le circostanze. L’ostacolo più grande è rappresentato dall’assenza di informazioni sulla ragazza, all’apparenza un minuto e insignificante fantasma. Maigret, coordinandosi insieme ai colleghi, percorrerà dunque tutte le piste possibili per cercare di dare un’identità alla giovane; fatto che gli permetterà di compiere i primi importanti passi alla scoperta dell’assassino e soprattutto per ridare dignità a colei che tutti sembrano ignorare. La vicenda investigativa e l’ombra di fatti privati del detective si intrecceranno e accompagneranno le indagini del mite ma risoluto e commissario, così come il suo risveglio da un apparente letargo.

Maigret (2022) - recensione film Patrice Leconte

Un film intimista e misterioso

Maigret presenta una storia solida nella sua costruzione narrativa da “film giallo”, ma anche rivolta all’esplorazione dei personaggi, anche per piccoli dettagli. Alla cornice di lungometraggio di genere investigativo, strutturato secondo i canoni vecchio stampo, intreccia elementi di sensibilità contemporanea, volti a disvelare i lati più intimisti e nascosti, positivi e negativi, dei personaggi presentati. La particolarità dell’intreccio sta nel dare giusto spazio a tutte le figure, principali o comprimarie. Questo si rivela e si rende evidente nella caratterizzazione, varia e non conforme alle aspettative, di personaggi femminili ben delineati.

A chi è consigliato?

Maigret è consigliato ad un pubblico interessato a film che si ispirano a un racconto classico, ma svecchiato negli standard tecnici. L’impostazione del racconto, infatti, guarda alla novità, associando un particolare interesse per le dinamiche narrative contemporanee, che all’interno dell’universo di rifermento sono ben inserite. Il film non dimentica di omaggiare le pellicole e il volto più celebre che ha incarnato il personaggio nato dalla penna di George Simenon: Jean Gabin. Dunque, lo spettatore ritrova una certa famigliarità con tutto ciò che è già stato trasposto per lo schermo cinematografico e televisivo.

Maigret (2022) - recensione film Patrice Leconte

Si tratta di un punto di partenza, atto ad incuriosire il pubblico di oggi con il racconto delle avventure investigative del commissario Maigret, ma anche il sipario calato su una delle figure più importanti del panorama della letteratura francese.

Perché vedere Maigret?

Perché il film presenta un racconto sfaccettato cha accontenta gli amanti di un cinema passato e di genere, ma anche lo spettatore che cerca l’esplorazione dei personaggi e le dinamiche relazionali con l’ambiente costruito.

Maigret (2022) - recensione film Patrice Leconte

La storia, tetra e crepuscolare, unisce una regia distesa che fa propri i canoni del giallo di inchiesta poliziesca. L’ambientazione offre una rappresentazione veritiera del contesto di una Parigi degli anni ’50, meta di sogni e speranze, per tanti giovani provenienti dalle periferie o dalle campagne. Ecco, dunque l’infiltrazione dell’impronta moderna: non si racconta miseria e disperazione, ma volontà di riscatto sociale. La fotografia fredda associa visivamente il gusto per un’estetica vicina ai film e ai telefilm del passato in bianco e nero, ispirati ai romanzi e ai racconti di Simenon; allo stesso tempo rende perfettamente l’atmosfera dell’ambientazione cittadina e la malinconica personalità del suo protagonista.

E poi è sempre coinvolgente lasciarsi trasportare dalla visione e dai ragionamenti del commissario.

Maigret (2022) - recensione film Patrice Leconte

A conclusione dell’indagine…

Il panorama cinematografico offre ancora la volontà di confrontarsi con il cinema del passato.  Se all’apparenza potrebbe sembrare un’operazione fuori tempo massimo, Maigret è un film che sa catturare l’attenzione, se non altro per l’estrema cura della costruzione alla base di una storia che rispetta i canoni prefissati. L’universo di Jules Maigret, creato da Georges Simenon, è capace di affascinare ancora.

REVIEW OVERVIEW
Regia
Sceneggiatura
Fotografia
Montaggio
Colonna sonora
Interpretazioni
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Alessandra Sottini
Amante della settima arte, del cinema in ogni sua forma. Appassionata strenua del cinema asiatico: curiosa spettatrice del cinema di genere e di quello un po' dimenticato. Passo facilmente dal muto, a quello degenere di cappa e spada; dal Pre-Code, ai film di "serie B" di Roger Corman; dal neorealismo italiano, all'horror Hammer Productions. Critica e analitica, ma sempre pronta a lasciarsi trasportare dalla visione fantastica della realtà filmica, che è gioia per gli occhi.
maigret-2022-la-recensione-del-film-di-patrice-leconteMaigret di Patrice Leconte è un film crepuscolare che direziona la sua anima da film giallo a servizio di una storia che non dimentica la sensibilità contemporanea, volta all'esplorazione introspettiva. Lo spettatore si lascerà trasportare dal metodico e mite commissario verso la scoperta della verità.