
Puntuale come ogni anno, l’inesauribile Woody Allen torna al cinema con Café Society, una commedia ironica e inebriante che non manca di sottolineare i paradossi della vita e il suo essere imprevedibile.
Bobby (Jesse Eisenberg) è giovane di famiglia ebraica che si trasferisce a Hollywood con la speranza di lavorare nell’industria del cinema grazie alle conoscenze dello zio Phil (Steve Carrel), agente cinematografico. In questo mondo sfavillante Bobby troverà presto l’amore in Vonnie (Kristen Stewart), ma la relazione con la ragazza acqua e sapone sarà presto ostacolata da una serie di situazioni che mineranno la loro stabilità emotiva.
Il protagonista incarna gran parte degli archetipi dei personaggi maschili di Woody Allen: le ossessioni, i disagi del sentirsi inadeguato ma, al contempo, quella convinzione di apparire migliori degli altri.
“La vita è una commedia scritta da un sadico commediografo”: è in questa frase, enunciata in un particolare momento nel film, che si manifesta il pensiero caustico e sarcastico di autore il cui cinema, anche nelle sfaccettature più scintillanti, nasconde quel presagio di fallimento dato da un destino beffardo.
