Palm Springs è un commedia romantica brillante e divertente
che fa riflettere sulla paura del futuro.

La mattina del 9 novembre Nyles (Andy Samberg) inizia la giornata con la fidanzata Misty in un resort nel deserto di Palm Springs. La coppia è lì per partecipare al matrimonio tra Abe e Tala, un’amica di Misty. Un momento speciale che però Nyles sembra vivere con svogliatezza indossando una camicia hawaiana e salvando Sarah (Cristin Milioti), sorella di Tala, da un discorso pubblico che la ragazza non vuole fare. I due scappano poi insieme verso il deserto dove Sarah seguirà Nyles in una grotta misteriosa.

Palm Springs ripropone il meccanismo narrativo del loop temporale in una chiave di folle comicità pop incastrando i due protagonisti in un’eterna ripetizione dello stesso giorno. Coniugando il giusto mix di romanticismo e disorientamento esistenziale, il film si conferma un buonissimo prodotto di intrattenimento e tra i più riusciti del genere.

La pellicola di Max Barbakow è capace di destabilizzare lo spettatore che, dopo lo straniamento iniziale, viene letteralmente inghiottito da un mondo fatto di situazioni reiterate ma che sanno essere uniche e irripetibili ogni volta.

A condurre i giochi è la coppia di protagonisti formata da Andy Samberg e Cristin Milioti. I due giocano un ruolo fondamentale in questo uragano di momenti esilaranti e surreali dando vita a due ritratti tanto realistici da sentirli vicini.

palm springs

Nyles è rassegnato alla sua condizione di “prigioniero” del loop, quasi incapace di voler trovare una via d’uscita e adattandosi a un’esistenza che si prefigura come un eterno ritorno allo stesso punto di partenza. Nyles decide così di vivere con spensieratezza cercando di improvvisare esperienze nuove ogni giorno, ma perennemente rassegnato. In questo loop viene poi aggiunta una variabile incognita, Sarah, che sembra voler riequilibrare il mondo distorto di Nyles cercando una soluzione per interrompere questa eterna giornata.

E qui Palm Springs dà il meglio di sé avvolgendoci in una bolla di risate leggere e grottesche mentre ci mostra quel lato sentimentale che ci travolgerà alla fine.

Il film sembra voler suggerire che rimanere immobili non è mai una soluzione, che il rimanere incastrati e chiusi nel proprio mondo non risolve i problemi e che c’è sempre un modo per ricominciare a vivere.

Nell’istante in cui i protagonisti si accettano con sincerità e accolgono l’altro nel proprio piccolo universo il meccanismo si inceppa e, incredibilmente, va avanti.

Palm Springs ci racconta l’immobilismo emotivo all’interno di loop temporale folle e adorabile in cui le battute e le gag surreali costruiscono lentamente un microcosmo di due vite che cercano amore e accettazione. Ed è proprio qui, quando si smette di ridere, che il film di Max Barbakow colpisce dritto al cuore come un colpo di fulmine.

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