Quale momento migliore di questo periodo storico per scoprire – o riscoprire – passate serie televisive grazie a piattaforme come Netflix?
Non possiamo quindi non parlarvi di Mad Men, serie tv made in USA andata in onda dal 2007 al 2015.

Ideata da Matthew Weiner, la serie racconta le vicende del mondo pubblicitario newyorkese degli anni ’60.
Lo stesso titolo, “Mad”, ha qui una doppia valenza: da un lato, può essere tradotto come “pazzia”, dall’altro è l’abbreviazione di Madison Avenue, l’ampio viale nell’East Side di Manhattan dove nacque e si sviluppò questo tipo di lavoro.
Un ambiente competitivo, aggressivo, nuovo e in continua evoluzione, che ben si coniuga con il concetto di follia e sconsideratezza.

Protagonista della serie è il famoso Don Draper, interpretato da un fantastico Jon Hamm, che per questo ruolo ha ottenuto negli anni visibilità, molteplici candidature a vari premi e la vittoria sia di un Emmy nel 2015 che di un Golden Globe nel 2016.

Mad Men
Jon Hamm è Don Draper

Don Draper è un personaggio enigmatico, dal passato oscuro (svelato gradualmente allo spettatore tramite flashback lungo il corso di tutta la storia), che lavora come Direttore Creativo per l’agenzia pubblicitaria Sterling & Cooper (poi divenuta Sterling Cooper Draper Pryce e, infine, Sterling Coopers & Partners).
Ad affiancarlo nella storia ci sono svariati personaggi: dalla prima moglie Betty Draper e i figli piccoli, alla seconda moglie Megan, passando per i colleghi Pete Campbell, Roger Sterling, Bertram Cooper, Ken Cosgrove, Harry Crane, Lane Pryce, Joan Holloway, Peggy Olson e molti altri.
Ognuno di loro ha un forte impatto nella costruzione delle vicende e rappresenta uno scorcio di realtà di quegli anni.

Il grande pregio di Mad Men, infatti, è ritrarre i grossi cambiamenti sociali avvenuti nell’America di quel preciso decennio storico.
L’ambientazione parte dal 1958 e si conclude nel 1970 e cita, per fare alcuni esempi, avvenimenti come la campagna presidenziale tra Nixon e Kennedy del 1960, la crisi dei missili di Cuba del 1962, l’assassinio di Kennedy del 1963, il movimento per i diritti civili degli afroamericani con l’assassinio di Martin Luter King Jr. del 1968 e l’allunaggio del 1969.

I protagonisti della serie. Da sinistra: Roger, Joan, Pete, Peggy, Betty, Megan e Don

A proposito di cambiamenti, tre personaggi femminili sono molto importanti nella serie.
La prima e indiscussa, vera protagonista assieme a Don Draper, è Peggy Olson (interpretata dalla bravissima Elisabeth Moss).

Peggy apre la storia: il suo arrivo nell’agenzia Sterling & Cooper, come segretaria di Don, dà il “via alle danze”.
Inizialmente timida e introversa, nel corso del tempo svela la sua reale personalità, arrivando a divenire Capo Copywriter e facendo spiccare le sue doti creative e il suo modo di vedere le cose, diverso da quello degli altri.
Peggy è, in un certo senso, Don al femminile: sua protetta in principio, la ragazza riesce poi a discostarsi da lui, riuscendo a modellare la propria identità.
Meglio di altri personaggi, ella rappresenta i cambiamenti della società attuale, all’interno della quale anche una donna può ora ricoprire ruoli importanti – al pari di un uomo – e non essere relegata a mera segretaria (che nel dopoguerra veniva già considerata una vera conquista lavorativa).

Peggy è la controbilancia di Don anche sul piano personale: come lui, dedica tutta sé stessa alla sfera lavorativa, mettendo in secondo piano quella sentimentale e personale.
Si affaccia al mondo maschile abbracciandone modi e vizi (fumo e alcool sono altri due importanti protagonisti della serie) ma distaccandosene nel momento in cui si rende conto di quanto spesso Don venga divorato dai demoni del passato, mentre lei riesce invece a mantenere da essi una certa distanza e a non farsi sopraffare, uscendone vittoriosa alla fine della serie.

Il cambiamento di Peggy: dalla prima alla settima e ultima stagione

Al suo fianco, troviamo altri personaggi femminili come Joan (Christina Hendricks), inizialmente capo segretaria e infine Account Manager, e la figlia maggiore di Don, Sally Draper (Kiernan Shipka, ora protagonista de Le terrificanti avventure di Sabrina) dipingono il cambiamento del ruolo della donna.
Joan, da sempre indipendente e intelligente, rappresenta la donna che non ha bisogno di un uomo per arrivare al successo ma, più di ogni altra cosa, che non ha bisogno del suo aiuto per riuscire a (soprav)vivere nel Mondo.
Sally, invece, rappresenta il cambiamento ideologico avvenuto nelle giovani ragazze di quegli anni.
Nata negli anni ‘50 e in piena età adolescenziale negli anni del racconto, si rifiuta di continuare a sottostare alle regole imposte dalla società; regole nelle quali la madre Betty è intrappolata, perché cresciuta all’ombra di canoni e limitazioni che, influenzandola negativamente, le hanno sempre impedito di raggiungere la vera felicità. 

Queste tre figure femminili rappresentano solo alcuni degli esempi chiave del ritratto globale che la serie dipinge di quegli anni storici di evoluzione: per riuscire a parlare di ognuno di loro, bisognerebbe scriverci un saggio.
Basti sapere, tuttavia, come ognuno di loro sia stato caratterizzato da personalità conflittuali, in fermento, a tratti dispotiche e negative, piene di difetti e, di conseguenza, umane.
All’interno del gruppo, a fare la differenza sono proprio queste tre portavoci del “gentil sesso” che, rifiutandosi di sottostare alle regole, portano inevitabilmente a una spaccatura nel sistema e, quindi, a una qualche sorta di conseguente cambiamento.

La famiglia Draper al completo: Betty con il secondo marito Henry, i tre figli e Don con la seconda moglie Megan

Mad Men è un prodotto “sui generis”: piace o allontana, senza vie di mezzo.
Con un ritmo lento, scandito da incontri di lavoro, alcool, sigarette, cene, sesso e tradimenti, porta a vedere il mondo come una soverchiante nuvola di fumo, in cui il conflitto dell’ego e delle differenti personalità è al massimo della sua rappresentazione.

Al suo fianco, però, viene anche tratteggiata la volontà di non lasciarsi corrompere, di voler continuare a vivere migliorandosi, di voler amare ed essere felici.
Tutto questo fa di Mad Men una serie fresca e originale che rispecchia quanto siamo cambiati nel corso del XX secolo e delinea, nel bene e nel male, l’attuale stato umano così com’è, con pregi e difetti.