Reduce dal successo de I Due Papi, sir Anthony Hopkins dovrà cogliere l’essenza di una delle personalità più geniali e complicate del mondo della boxe. Secondo quanto riportato da Deadline, l’attore gallese sarà il leggendario allenatore Costantine “Cus” D’Amato in Cus and Mike, film diretto da Nick Cassavetes che narra la folgorante ascesa di Mike Tyson.
D’Amato fu lo scopritore, manager e allenatore nonché padre adottivo di Tyson quando morì la madre del pugile, e si occupò di allenarlo negli anni seguenti. Fu, tra l’altro, inventore della tecnica del peek-a-boo, una postura da combattimento che fa parte ormai del campionario di ogni boxeur.
In passato sia Martin Scorsese che Bruce Willis erano interessati a portare la figura di D’Amato sul grande schermo. Finora l’allenatore è comparso solo sul documentario di HBO Tyson, con George C. Scott nella parte di D’Amato.
La sceneggiatura di Cus and Mike, scritta da Desmond Nakano, è a sua volta ispirata al libro Mike Tyson: Money, Myth, and Betrayal di Montieth Illingworth. Il film racconta la storia del duro ma brillante D’Amato (Anthony Hopkins) che divenne il padre che Tyson non ha mai avuto, segnando il cammino del giovane che lo porterà da grande campione a figura controversa.
Il film sarà prodotto dalla Patriot Pictures presieduta da Michael Mendelsohn. Cassavetes si dice entusiasta del progetto riguardo al quale ha commentato:
“Questo è davvero uno scenario da sogno per me. Un’opportunità di lavorare con Sir Anthony Hopkins in un film su due dei miei eroi preferiti, Cus D’Amato e Mike Tyson, il pugile più devastante mai esistito? In una storia dove la figura paterna sparisce troppo presto? Per me è il paradiso. Sono contento che questo sia il mio primo film con Mendelsohn e la Patriots. Spero diventi un film per i posteri.”
Le riprese del biopic dovrebbero cominciare intorno nell’estate 2020. Al momento non si sa chi andrà ad interpretare il giovane Tyson.
Nella sua carriera D’Amato ha allenato altre stelle della boxe come Floyd Patterson e José Torres. In seguito al loro ritiro dal ring, D’Amato si allontanò dai riflettori e dai media aprendo la palestra Catskill Boxing Club. Quando un giovane Mike Tyson attraversò la porta d’ingresso della palestra, fu l’inizio di uno dei capitoli più importanti della storia della boxe.
Tyson all’epoca era un ragazzo la cui vita era segnata da crimini e violenza, e faceva continuamente avanti e indietro dal carcere minorile. Le sue abilità pugilistiche vennero dapprima notate da Bobby Stewart, un consulente e allenatore che lavorava nel riformatorio dove era detenuto Tyson. Vedendo in lui un grande talento, lo segnalò a Cus D’Amato, che insegnò al giovane tutti i trucchi della boxe e a come sfruttare al meglio la sua altezza ridotta.
Nonostante un ottimo avvio nel pugilato amatoriale, D’Amato purtroppo non fece in tempo ad assistere il suo pupillo nella conquista del titolo mondiale. L’allenatore morì nel 1985 di polmonite, proprio nell’anno in cui Tyson passò alla boxe professionale, dove ottenne ben 37 vittorie consecutive fino al 1990.
“Iron Mike” ottenne il suo primo titolo mondiale battendo con ampio margine di superiorità il campione Trevor Berbick nell’86, segnando il record tutt’ora imbattuto di più giovane campione dei pesi massimi. Dal ’92 in poi comincia il declino per Tyson dopo una denuncia per stupro, seguita da una squalifica per aver morso all’orecchio l’avversario Evander Holyfield e la dipendenza da cocaina.