DEUX, la recensione del film di Filippo Meneghetti

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Deux (titolo internazionale “Two of Us“) è l’opera prima di Filippo Meneghetti, padovano classe 1980. Dopo il passaggio al TIFF (dove ha ricevuto critiche positive dalla stampa internazionale), il film arriva alla 14ma Festa del Cinema di Roma nella selezione ufficiale.
Questa produzione franco-belga-lussemburghese narra la storia di due donne mature che si amano segretamente da anni. Agli occhi di tutti il loro rapporto è di semplici vicine di casa, abitando in due appartamenti diversi sullo stesso pianerottolo. In realtà Nina e Madeleine vivono il loro amore lontano dalle proprie famiglie, sognando, come solo gli innamorati sanno fare, di vendere casa e trasferirsi a Roma.
Madeleine, dopo una vita dedita ai figli e ad un marito prepotente morto da qualche anno, decide di dire tutta la verità ai suoi cari nel giorno del suo compleanno. Nel momento clou le parole non le escono di bocca e questo fa infuriare Nina, donna indipendente e dalla tempra forte. I loro problemi di coppia vengono spazzati via da un malaugurato evento che cambia le loro vite: un ictus toglie la parola a Madeleine, allontanandola dalla sua Nina per essere accudita dalla figlia Anne.
Filippo Meneghetti è artefice di un film che, come opera prima, dimostra di avere un’ottima conduzione, complice l’esperienza maturata negli anni come documentarista e regista di corti.
Se questa è un’opera del cuore è anche grazie alle brillanti interpretazioni di Barbara Sukowa e Martine Chevallier, quest’ultima intensa nei suoi silenzi e amorevole nei suoi sorrisi.
Sorretto da una fotografia luminosa e calda, Deux è un film sull’amore maturo e sulle sue difficoltà che possono – e devono – essere affrontate. Una storia sul legame indissolubile di due anime che con coraggio e audacia affrontano i loro mulini a vento.