Cattive Acque di Todd Haynes percorre perfettamente i suoi binari, un film teso con una regia solida e precisa. 

“Bucky”. Tenetevi a mente questo nome. Film come Cattive Acque sono sempre i benvenuti.

In un’epoca di emergenza ambientale, in cui viviamo in città sempre più inquinate e di cui le conseguenze sono sempre più sotto i nostri occhi, qualsiasi atto di denuncia nei confronti dei “grandi stupratori” del pianeta è un atto dovuto.
Todd Haynes, regista di mestiere (Velvet Goldmine, Io Non Sono QuiCarol), sa quali tasti premere e Cattive Acque, nonostante risulti molto convenzionale nella sua costruzione, percorre perfettamente i suoi binari.

Di cosa parla Cattive Acque?

Robert Bilott (un eccellente Mark Ruffalo) è il nuovo socio della società Taft di Cincinnati.
Il suo compito primario è assistere legalmente le corporation che operano nel settore chimico ma presto la sua vita cambierà.
A seguito della visita disperata di William Tennant (Bill Camp), allevatore della vicina Parkersburg, il cui bestiame è decimato dai tumori, Robert viene travolto dalla consapevolezza che il colosso della chimica DuPont inquina senza nessun controllo le acque della cittadina, causando morti e malattie inarrestabili… ma questa non sarà che la punta dell’iceberg.

Andando sempre più a fondo, grazie anche all’aiuto di Tom Terp (Tim Robbins), presidente della sua società, e al supporto incondizionato della moglie Sarah (Anne Hathaway), le verità scoperte da Bilott si rivelano terrificanti: nonostante la DuPont conoscesse benissimo le conseguenze dei materiali utilizzati per costruire molti oggetti d’uso comune, non ha esitato a nascondere i risultati dei suoi test per continuare a commerciare (questo a danno non solo dei suoi stessi dipendenti, colpiti da tumori e malformazioni, ma di tutti i consumatori).
In soldoni, possiamo dire che Cattive Acque è la storia dell’uomo che ha fatto emergere la dannosità del teflon, materiale utilizzato in ogni ambito della vita quotidiana per decenni.

Cattive Acque
Bill Camp e Mark Ruffalo in Cattive Acque
Un film teso e intenso

Cattive Acque è un film ma la sua ossatura è vera come la storia di Bucky Bailey.
Ecco, “Bucky”. Protagonista, suo malgrado, di uno dei momenti più toccanti e impegnativi della storia raccontata da Haynes.
Questa battaglia di un Davide contro un Golia, di Bilott contro DuPont, che da vent’anni prosegue ininterrotta, è la storia di come il senso morale possa ancora trionfare sulla semplice speculazione.
Il racconto di come un uomo solo possa fare la differenza, scegliendo il lato giusto da cui combattere, nonostante le premesse.

Haynes sa bene come raccontare la vicenda, non lasciando mai trapelare neanche un filo di esitazione dalla sua solida regia.
Mark Ruffalo, fervente ambientalista e qui anche produttore, mette l’anima nella rappresentazione del quieto avvocato che non si arrende mai e si conferma come uno degli attori più interessanti, poliedrici e intensi del nostro tempo.
Alcune sequenze da brivido fanno il resto e restano in testa mentre si esce dalla sala un po’ sconvolti e arrabbiati.
Basta solo ricordarsi che la rabbia ha bisogno di una voce… e che tutti possiamo scegliere in che modo farci sentire.