![Ancora auguri per la tua morte](http://www.cineavatar.it/wp-content/uploads/2018/12/Happy-Death-Day-2U.jpg)
Vi siete mai chiesti come mai la struttura narrativa di “Ricomincio da capo” piaccia così tanto al cinema? Un personaggio si sveglia, vive la giornata fino a un momento di scissione forte che lo riporta… all’inizio.
Ci sono due ipotesi. La prima è che questa struttura circolare richiama da vicino il lavoro sul set: un attore recita la propria battuta. Stop, taglio, si ricomincia. Motore, azione e si riparte, pronuncia la stessa battuta, questa volta con una consapevolezza diversa. Al terzo tentativo magari si tenta una diversa posizione di macchina, al quarto si prova a uscire dagli schemi della sceneggiatura. È inevitabile, quindi, per chi passa molte ore a girare un film, cadere nella tentazione di questo dispositivo narrativo.
La seconda ipotesi è che l’eterno ritorno dell’evento piace al cinema perché permette di abbattere molti costi e creare una storia semplice, comprensibile da tutti, che diventa immediatamente familiare. Ricreare uno stesso momento per più volte, con piccole mutazioni, è sicuramente meno costoso che cambiare comparse, tempo e luogo. Un flashback costa molto di più rispetto a una scena fatta due volte. È forse per almeno uno di questi due motivi che, in pochi mesi abbiamo visto prodotti come Prima di Domani o la serie Russian Doll.
Ancora auguri per la tua morte è il seguito del fortunato Auguri per la tua morte, film che riusciva a offrire 90 minuti di leggero intrattenimento con qualche brivido horror. Tree Gelbman (Jessica Rothe) è un’adolescente insoddisfatta della propria vita. Quello che deve affrontare sembra l’ennesimo, banale compleanno, ad eccezione del fatto che, quando improvvisamente viene uccisa da un assassino con la maschera da bambino, si risveglia nel suo letto e deve ricominciare la giornata da capo.
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