Intervista al regista Nicola Pattaro Pegg

0
1222
Nicola Pattaro Pegg
Il regista Nicola Pattaro Pegg
Nicola Pattaro Pegg
Il regista Nicola Pattaro Pegg

Abbiamo intervistato il giovane e promettente regista veneto Nicola Pattaro Pegg, autore del corto Escape From Madness e del nuovo progetto Khalimbu. Ecco cosa ci ha raccontato!

Buongiorno Nicola! Sei un regista giovane, ma hai fatto moltissima gavetta girando decine di corti. Solo recentemente le tue opere hanno cominciato ad uscire in dvd. E ti sei fatto conoscere da un pubblico più ampio. A cosa devi questo piccolo successo che, speriamo tutti, aumenti?
Ciao Massimo, nel corso di questi ultimi anni ho cercato di migliorarmi sempre più, arricchendo il mio bagaglio culturale e rafforzando le tecniche di messa in scena. Partecipando a vari festival ho stretto delle amicizie con persone molto speciali che, insieme alla mia maturazione artistica, mi hanno permesso di fare un passo avanti nella mia “carriera” da cineasta indipendente.
Il tuo splendido cortometraggio, “Escape From Madness”, è stato inserito nell’horror antologico “After Midnight”, uscito per la nuova label Home Movies. A mio parere è uno dei migliori del lotto. È stato il tuo primo “riconoscimento ufficiale”, per così dire. Hai festeggiato quando hai saputo della notizia?
È stata veramente una grandissima notizia. A inizio febbraio dell’anno scorso sono stato contattato per prendere parte ad un progetto horror antologico che all’epoca ancora non aveva un titolo preciso. Si sapeva solo essere il “seguito” del lungometraggio “17 a Mezzanotte”. Ovviamente, appena mi è stata presentata la richiesta, ho accettato subito.
Come nasce il progetto “Khalimbu”? È più un cortometraggio di genere o autoriale?
Diciamo che si pone nel mezzo. Con “Khalimbu” ho cercato di presentare al pubblico un prodotto che possa essere di intrattenimento ma al contempo riflessivo. Non voglio anticipare molto sull’opera, e posso solo dire che il risultato che ho ottenuto è quello di un’opera ibrida, un po’ di genere ma al tempo stesso autoriale.

“Khalimbu” sarà inserito nel nuovo progetto antologico “The Evil Building – After Midnight 2”, che uscirà nel 2019/2020. Altro successo!
Proprio così, per me è un’altra grande soddisfazione poter prendere ancora parte a questo progetto insieme agli altri colleghi e soprattutto amici.
Tra i progetti futuri uno in particolare stuzzica la nostra curiosità: un cortometraggio che tratta il comandamento “Non pronunciare il nome di Dio invano”, che farà parte dell’antologia “Death of the Commandments”. Ci puoi anticipare qualcosa?
Quando Davide Pesca mi chiese di partecipare ad un film antologico horror sui 10 comandamenti ho ovviamente accettato subito. Dato che mi sto avviando verso la fine della post-produzione di “Khalimbu”, un’idea precisa ancora non me la sono fatta sul mio prossimo cortometraggio, anche se la prima parola chiave che mi è saltata in mente è stata “disturbante”.

Quali sono gli horror che ti sono piaciuti di più negli ultimi 2 anni?
Allora, direi: “Madre!“. Un film folle e al tempo stesso molto profondo e drammatico. “Get out – scappa”, molto interessante, con una regia e fotografia notevoli. “It”, ben strutturato, con una interpretazione magistrale di Bill Skarsgård. “Hereditary – le radici del male”, disturbante e ben scritto.
So che sei un grandissimo fan di John Carpenter. Ti è piaciuto l’ultimo Halloween?
Insomma. A mio avviso di questo film si possono salvare due cose: la prima è la messa in scena di alcune uccisioni molto cruente, quasi a voler per forza fare di più della versione di Rob Zombie (a mio avviso molto più interessante); la seconda riguarda la trama di fondo che tratta il rapporto tra Laurie e Micheal. È interessante, ma mal gestita in fase di sceneggiatura. La lacuna più grande è senza dubbio la regia, incapace di trasmettere un minimo di ansia o ancora più improbabile di paura. Col risultato finale di far scivolare un film privo di “spina dorsale” davanti agli occhi dello spettatore.
Vuoi fare un saluto ai tuoi fan e ai lettori di CineAvatar?
Un saluto a tutti i lettori di CineAvatar, un grazie a Massimo per l’intervista e per i miei fan. E grazie a mamma e papà.