Guy Ritchie dirige il live action di Aladdin con Mena Massoud, Naomi Scott e Will Smith
Come per altri grandi Classici Disney, anche per Aladdin è arrivato il tempo di tornare al cinema con una veste tutta nuova in live action.
Chi è cresciuto tra anni ’80 e ’90 e ha amato la versione animata uscita nel 1992 ricorderà canzoni come Notti d’Oriente, Un amico come me, Il principe Ali, Il mondo è mio, per citarne solo alcune, e molte altre che ci hanno fatto cantare ed emozionare in tutti questi anni. Oggi, Disney riporta in auge questo mondo incantato tratto dal racconto persiano Aladino e la lampada meravigliosa appartenente alla raccolta di fiabe orientali Le mille e una notte.
La storia di un Classico Disney
Per chi non conoscesse la storia, Aladdin narra di un giovane straccione che vive tra le strade della città immaginaria di Agrabah. Per sopravvivere, è costretto a commettere piccoli furti, insieme alla sua fidata scimmia e amica Abu. Un giorno, al mercato, il duo si imbatte nella principessa Jasmine, figlia del Sultano, sotto mentite spoglie, fuggita da Palazzo e decisa a conoscere la vita al di fuori delle mura della corte. Tra Aladdin e Jasmine scatta subito la scintilla, finché lei non è costretta a far ritorno a casa e il giovane ne scopre la vera identità. È in questo frangente che Jafar, il Gran Visir, ingaggia Aladdin per aiutarlo a recuperare una misteriosa Lampada custodita nei recessi della Caverna delle Meraviglie.
Infatti, solo il cosiddetto diamante allo stato grezzo, cioè una persona umile che cela in sé un grande valore, è in grado di entrarvi. Dopo essere stato avvertito di non toccare nulla all’infuori della Lampada, il giovane riesce a recuperare l’oggetto, ma Abu, incantato e tentato dai tesori della Caverna, tocca un diamante e la grotta inizia a crollare intorno a loro. È in questa circostanza che la Lampada, venendo sfregata, si rivela essere magica e custodire un Genio in grado di esaudire tre desideri. Assieme a un Tappeto Volante la combriccola riesce a scappare e il Genio, attraverso uno dei desideri, trasforma Aladdin nel principe Alì. Tuttavia, una volta a Palazzo, Jafar scopre in poco tempo la sua vera identità ed è deciso a distruggerlo per impossessarsi della Lampada, mettendo in atto i suoi piani malvagi.
Un film in formato live action
Guy Ritchie, a cui è stata affidata la regia del remake, non è nuovo del mestiere e sa come svolgerlo. Lo spettatore fin da subito viene immerso nelle atmosfere incantate del regno di Agrabah, accompagnato dalle note tanto amate del cartoon del 1992. Ciò che subito risulta evidente è come la storia non cerchi di imitare il cartone animato, ma abbia una nuova linfa ed energia.
Questa connotazione è presente anche nelle canzoni che, pur riprendendo le versioni originali, vengono pervase da un ritmo tutto hip-pop al passo coi tempi. In questo Will Smith, che interpreta il Genio, è perfettamente a suo agio. Basti ricordare la scena nella Caverna delle Meraviglie quando canta e balla sulle note di Un amico come me.
Ecco che proprio il duo formato da Aladdin (Mena Massoud) e il Genio, il cui personaggio sembra cucito apposta sulla pelle di Will Smith, risulta pienamente convincente regalandoci gag e situazioni esilaranti, come la scena inedita della festa a Palazzo. Assieme a loro, l’ancella della principessa, Dalia, interpretata da Nasim Pedrad, rientra perfettamente nella storia e ci regala momenti comici degni di nota. L’attrice non è nuova al genere (basti pensare al ruolo nella serie tv New Girl) e, pur essendo il suo un personaggio originale, ci si dimentica di questo e si è solo felici di averla a bordo.
Jasmine e Jafar
Purtroppo a non convincere appieno sono Jasmine (Naomi Scott) e Jafar (Marwan Kenzari). Seguendo la corrente recente delle eroine indipendenti, la Principessa vorrebbe essere un personaggio fuori dagli schemi che vuole la sua indipendenza, a discapito delle regole di corte che le impongono di doversi sposare con un vero principe. In realtà tutto ciò non emerge e Jasmine viene rilegata alla mera fanciulla dagli occhioni dolci che fa capitolare l’eroe. Jafar risulta un nemico stereotipato e macchiettistico, quasi comico. Il Tappeto Volante e la scimmietta Abu invece si uniscono alla coppia Aladdin-Genio per aumentare la comicità e donare al film un lato nostalgico.