eyes
Eyes è il corto scritto e diretto da Maria Laura Moraci
EYES è il cortometraggio scritto e diretto da Maria Laura Moraci, dedicato alla memoria di Niccolò Ciatti, il 22enne picchiato a morte da tre coetanei nell’indifferenza generale il 14 agosto 2017 in una discoteca vicino Barcellona. L’opera ha vinto il premio Miglior Cortometraggio Italiano nell’edizione annuale del Milan International Film Festival Awards (MIFF) dove sarà proiettato e premiato Mercoledì 23 Maggio alle 20:15 presso l’Anteo Palazzo del Cinema.
Maria Laura Moraci, alla sua prima regia di un corto di finzione, ha già vinto con EYES diversi premi nel 2018: Miglior Regista Donna nella sezione “Best Woman Filmmaker” al Los Angeles Independent Film Festival Awards; il premio Miglior Regista nella sezione “Best Director” al Gold Movie Awards Goddess Nike a Londra; Miglior Corto di Finzione nella sezione “Best Narrative Short Film” al Barcelona Planet Film Festival; Miglior Film di Giustizia Sociale nella sezione “Best Social Justice Film” all’Oniros Film Awards ad Aosta; una menzione special al PIFF – Pordenone International Film Fest e il premio eccezionale “Outstanding Achievement” al Berlin Flash Film Festival.
EYES è stato inoltre selezionato in circa altri 9 Festival. In Italia: l’Ischia Film Festival, l’Olbia Film Network, il Roma Cinema Doc e il Social Machinery Film Festival di Palermo. All’estero: l’Accolade Global Film Competition in California, il Miami Independent Film Festival e il 5th Mzansi Women’s Film Festival in South Africa. Infine all’ARFF Barcelona // Around International Film Festival è stato selezionato nella sezione Best Cinematography per la Fotografia di Daniele Ciprì; e nella pre-selezione al Firenze FilmCorti Festival è stato il corto più votato dal pubblico.
A seguire la sinossi:
Personaggi di diversa età, etnia ed estrazione sociale, ingabbiati in una società frenetica incline alla violenza e al consumismo. In scena 30 attori, di cui 28 ad occhi chiusi per indicare l’indifferenza e la superficialità che ci trascinano sempre più a guardare senza vedere veramente. Ognuno infatti, vivendo il proprio quotidiano nell’indifferenza, è indotto per inerzia ed abitudine, a continuare a vivere in quello stato di impassibilità, anche il più tragico degli eventi. E’ il caso dei nostri protagonisti, che inizialmente si mostrano freddi e distaccati a delle grida disperate di aiuto, e poi, grazie proprio alla loro insistenza, ne saranno scossi e (s)coinvolti. Infatti, una volta risvegliate le loro coscienze, sarà squarciato il velo mistificatore della realtà, e uniti e senza più alcun indugio, riusciranno finalmente ad agire.