EYES, la recensione del corto di Maria Laura Moraci

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Un'immagini di Eyes, il corto di Maria Laura Moraci
Eyes Maria Laura Moraci
Eyes è il nuovo progetto di Maria Laura Moraci
Maria Laura Moraci è una grintosa e promettente attrice di 24 anni, che ha lavorato con molti registi di una certa notorietà, come Pupi Avati e Luna Gualano. Ha vinto numerosi premi per le sue capacità recitative. Non è solo un’attrice, ma anche una danzatrice ed una sportiva. Ma soprattutto è una regista, ed “Eyes” non è il suo primo cortometraggio. Infatti, nel 2017 Maria Laura Moraci aveva girato un ottimo short film drammatico, “AMR – Storia di un riscatto” (basato su una storia di immigrazione ed integrazione).
“Eyes” è il frutto di un crowdfunding andato a segno ed è dedicato alla memoria del giovane turista toscano Niccolò Ciatti, massacrato in una discoteca spagnola da un terzetto di criminali.
La storia, scritta dalla Moraci, ruota attorno a un gruppo di persone di diversa età e classe sociale che si ritrova ad aspettare l’autobus nella stessa fermata. Tutti udiranno delle grida di dolore provenire da qualche parte, ma nessuno di loro interverrà in aiuto della vittima. Stessa cosa successe purtroppo, nella realtà, al giovane Ciatti in quella maledetta discoteca di Lloret De Mar. Uno degli apatici personaggi che aspetta l’autobus è proprio la regista, che si rileva essere di gran lunga la migliore del cast di attori. La fotografia porta la firma di un nome noto del cinema italiano, Daniele Ciprì, il quale ha curato anche le riprese. Ha inoltre collaborato al corto il colorist Andrea Baracca (Suburra – il film e Gomorra – la serie).
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Il poster di Eyes di Maria Laura Moraci
Maria Laura Moraci, molto colpita dall’episodio di cronaca riguardante Niccolò Ciatti, dà vita al progetto “Eyes” per denunciare con forza l’indifferenza delle persone verso i propri simili, la mancanza di coraggio e solidarietà. Le intenzioni sono buone, ma il risultato un po’ meno. La regista fa recitare tutti gli attori con gli occhi chiusi, facendo disegnare degli occhi aperti sulle loro palpebre: una metafora fin troppo facile e scontata delle persone che non vogliono vedere ed occuparsi del dolore altrui.
Eyes” basa tutti i suoi 13 minuti sul momento topico del grido di sofferenza della vittima. Prima e dopo l’urlo non si riesce a percepire la negatività di quel mondo ansiogeno e indifferente che si vorrebbe criticare.
In definitiva, Eyes è un corto troppo didascalico e “scolastico” che sembra quasi avere le finalità di una “pubblicità progresso”. Dal punto di vista tecnico, invece, nulla da eccepire. Una menzione speciale va alla Moraci che come regista può ancora crescere, ma come attrice si pone già a livelli recitativi molto alti, nonostante la sua giovane età. Il suo sguardo, tra l’indolente, l’annoiato e il malinconico, buca lo schermo, molto meglio di tante giovani attrici italiane già affermate.