Ultimamente il regista Martin Scorsese è stato al centro dei riflettori sia per quanto riguarda il suo ultimo film The Irishman (disponibile su Netflix) sia per le sue opinioni sui cinecomic, con particolare riferimento a quelli Marvel.
Intervistato dal Guardian in occasione della nomina a film dell’anno del suo ultimo lavoro, Scorsese ha avuto modo di tornare sulla questione. Di seguito la traduzione delle sue dichiarazioni:
“Ovviamente, abbiamo discusso di questo a lungo, di come i cinema siano ostaggio dei film di supereroi, lo sai, solo persone che volano in giro e si picchiano e distruggono tutto, che va bene se hai voglia di vedere certe cose. Solo che non c’è spazio per altri tipi di film. Non so ancora quanti ancora potrò farne, forse questo potrebbe essere l’ultimo. La mia idea era quella di portarlo a termine e mostrarlo, magari anche solo per un giorno al BFI di Londra o al Cinémathèque di Parigi. Non scherzo. Nella situazione attuale i cinema mostrano solo gli ultimi film sui superereoi. Hai 2 schermi – e 11 sono film sui supereroi. Se ti piacciono va bene ma ti servono davvero 11 schermi? E’ folle per film come, sai, Lady Bird o The Souvenir. Questi film non sono necessariamente commerciali ma sono modesti e genuini e trovano comunque una larga fetta di pubblico. E solo perchè un film è commerciale non significa che non possa essere arte. Ciò che rovina i cinema è il prodotto. Un prodotto è fatto per esser consumato e gettato via. Guarda un film commerciale come Cantando sotto la pioggia. Lo puoi vedere e rivedere. Quindi la domanda è: come possiamo proteggere l’arte?”