Kate Winslet, Marion Cotillard e Jude Law nel cast di “LEE”, sulla fotoreporter di guerra Lee Miller Penrose
Il film diretto da Ellen Kuras con la triade Winslet, Cotillard e Law, narrerà il lavoro di Lee Miller Penrose, prima modella e musa dell’artista dadaista Man Ray, poi fotoreporter per Vogue. Durante la Seconda Guerra Mondiale documentò come corrispondente di guerra la battaglia di Normandia, gli orrori dei campi di concentramento di Buchenwald e di Dachau e la liberazione di Parigi.
“Questo non è assolutamente un film biografico“, ha detto la Winslet. “Creare una storia sull’intera vita di Lee, è una serie degna della HBO. Quello che volevamo fare era trovare il decennio più interessante della sua vita, quello che ha definito chi era e cosa sarebbe diventata grazie alle sue esperienze. Il periodo è quello dal 1938 al 1948, quello che l’ha portata a documentare la guerra e a delinearla come persone. Questa è la storia che vogliamo che la gente conosca, più della Lee degli anni successivi“.
Kate Winslet è la protagonista Lee Miller, mentre sappiamo che Andrea Riseborough (Birdman, Oblivion) interpreta Audrey Whiters, la potente editor di British Vogue e amica intima della Miller che scelse di non pubblicare le sue foto dei campi di sterminio. La Cotillard è Solange D’Ayen, fashion director di Vogue Francia, amica della Miller fin dai tempi del lavoro come modella.
Jude Law è Roland Penrose, l’artista e poeta che divenne l’amore della vita della Miller. Josh O’Connor – fresco di Emmy per l’interpretazione del principe Carlo in The Crown – interpreta il figlio di Miller, Anthony Penrose. Sono stati i suoi libri e i suoi archivi le fonti dai quali Liz Hannah (The Post, Mindhunter) ha raccolto le informazioni per redigere la sceneggiatura. Penrose è rimasto sbalordito nel trovare decine di fotografie e altri lavori chiusi in una scatola in soffitta, quasi a volerle nascondere al mondo; questo ha alimento il desiderio di scoprire di più di sua madre dopo la morte.
Una cosa che distingueva Lee da tanti altri fotografi è che guardava le persone dietro le quinte. Guardò le donne, nello sforzo bellico, che giocavano un ruolo significativo nella guerra. Continua, “Quando arrivò a Dachau, stavano cercando di nascondere la reale grandezza degli orrori perché alcune persone sapevano cosa stava succedendo nei campi di concentramento e non volevano farlo sapere e non volevano che il mondo sapesse che non avevano fatto nulla al riguardo.
Quando Lee scattò quelle fotografie, si imbatté nei primi attimi nel campo di concentramento, quando gli ufficiali americani inorriditi da ciò che vedevano, misero in fila i soldati delle SS e li giustiziarono. Cosa che non avrebbero dovuto fare per leggi di guerra. Lei scattò fotografie di questo perché era così interessata alla giustizia sociale e si sentiva così forte nel raccontare la verità nuda e cruda su quella guerra“.
Lee è stato presentato al Virtual American Film Market e segna il debutto alla regia della Kuras.
Fonte: Deadline
