Top Gun: Maverick, operazione nostalgia

“Sembra ieri, eh Mav!”. Parla tra se e sé, l’allora tenente, ora divenuto capitano, Pete “Maverick” Mitchell, a bordo non più di un F-14 ma di un F/A- 18 E.
Già all’epoca, dopo l’uscita di Top Gun, si parlava di un sequel. Un secondo capitolo che, però, ha visto la luce trentasei dopo. Eppure, a distanza di tanto, il tempo sembra essersi fermato, non solo per Tom Cruise, ma anche per Maverick, inguaribile testone, ribelle e anticonformista.

Non è prerogativa del film riempire quel grande vuoto temporale, ma accompagnare lo spettatore verso una nuova avventura. Top Gun: Maverick ha inizio (qui il trailer e il nostro articolo).

Sono passati oltre trent’anni, il capitano Pete Mitchell, alias Maverick, ha prestato servizio come uno dei migliori aviatori della marina militare degli Stati Uniti. Ora, sempre per la marina, collauda aerei segreti, mantenendo quello spirito anarchico e folle nell’affrontare nuove sfide. Il suo unico intento è quello di volare. Ma i piloti come lui sono una specie in via di estinzione, in un periodo storico in cui la macchina tecnologica è sempre più avanzata. Tuttavia, è richiamato alla Top Gun per un compito della massima importanza: in tre settimane dovrà addestrare una squadra di dodici piloti Top Gun e selezionare i sei migliori, che prenderanno parte a una missione segreta.

Miles Teller interpreta Rooster in Top Gun: Maverick
Miles Teller interpreta Rooster in Top Gun: Maverick
“Buongiorno aviatori, è il vostro comandante che vi parla”. Si comincia.

Film nostalgico e a tratti cristallizzato in un tempo non suo, ma in cui si colloca con naturalezza e semplicità. In Top Gun: Maverick si respira l’atmosfera dei film anni ’80 e ’90 e del sogno americano di giovani ragazzi. Temi e situazioni tipici degli action movies di allora, ma rivisitati sotto la nuova ottica dei tempi odierni. C’è spazio per l’azione volta alla spettacolarità, ma funzionale alla storia, senza puntare forzatamente sulla chiave melodrammatica o romantica.

Il sequel riesce a non cadere nella trappola della banalità e a mantenere centrato l’obiettivo. L’omaggio al passato è un ponte che accompagna il racconto e l’esplorazione dei personaggi presentati, verso nuovi orizzonti e nuove storie.

L'iconica sfrecciata in moto di Tom Cruise in Top Gun: Maverick
L’iconica sfrecciata in moto di Tom Cruise in Top Gun: Maverick
Gli aspetti tecnici del film

È sempre una sfida dover confrontarsi con lo status di cui gode ciò che è precedente. Joseph Kosinski si rapporta alla materia originale con rispetto e autorevolezza: mantiene il proprio stile, volto all’azione e al racconto dei personaggi, strizzando continuamente l’occhio al film precedente. I riferimenti non mancano: dall’iconica sfrecciata in moto di Maverick, alla incredibile sequenza d’apertura, con didascalia e accompagnamento delle riconoscibili note di Top Gun Anthem firmate da Harold Faltermeyer. Il film è dedicato alla memoria di Tony Scott, regista del primo Top Gun e in questo senso che è calato l’omaggio: celebrare la memoria di chi ha fatto la fortuna di un cult.

La messa in scena delle sequenze di addestramento e quelle della battaglia dell’ultimo atto presentano grande fluidità e spettacolarità, date da un montaggio ritmato e serrato.
Grazie all’aiuto dei suoi studi di ingegneria e della collaborazione con il direttore della fotografia Claudio Miranda (un premio Oscar), Kosinski ha utilizzato una particolare cinepresa, la Rialto della Sony, per realizzare tutte le riprese all’interno dei velivoli. Sembra di stare accanto ai personaggi, all’interno dei mezzi della marina (qui il nostro articolo in merito).

Tom Cruise e Jennifer Connelly in Top Gun: Maverick
Tom Cruise e Jennifer Connelly in Top Gun: Maverick
Uno sguardo ai personaggi.

Insieme a Top Gun Anthem, Tom Cruise è la colonna portante del film. L’attore è a suo agio e credibile nella parte che allora aveva lanciato la sua carriera. Maverick è il suo nome di battaglia, un nome e una garanzia: volare è la sua vita, anche se questa volta insegnerà a volare come istruttore. Come dirà Penny, interpretata da Jennifer Connelly: “lui ottiene quello che vuole”, l’insegnamento che cercherà di trasmettere a tutti i suoi allievi, in particolare a Bradley “Rooster” Bradshaw, interpretato da Miles Teller. Il rapporto istruttore-padre-figlio che Pete instaurerà con Rooster, figlio del defunto amico Goose, che tanto assomiglia al padre e allo stesso Maverick, sarà caratterizzante all’interno della narrazione.

Con questa pellicola si chiude il percorso di Pete Mitchell: fa pace definitivamente con se stesso, guardando alle foto, che rappresentano il suo passato e le persone a lui care, in modo diverso.

Nel film, oltre che dell’immancabile Tom Cruise, ritroviamo Val Kilmer nei panni Tom “Iceman” Kazinsky: toccante la scena con il suo “rivale” Maverick.

Parte del cast di Top Gun: Maverick
Il cast di Top Gun: Maverick
Tirare le fila di un sequel atteso

Top Gun: Maverick è un’operazione nostalgia molto riuscita, ma non nei termini soliti che il pubblico potrebbe aspettarsi. È una pellicola conscia della grande responsabilità, ma che vuole distaccarsi dal peso del ricordo, prendere la sua strada e raccontare la sua di storia.