
Le meilleur de la vie se passe à dire “il est trop tôt”, puis “il est trop tard”
(Gustave Flaubert)
La calda estate sta volgendo al termine a Billinger e la dolce vecchina Louise perde il treno che l’avrebbe dovuta riportare a casa. Si ritrova così in un posto desolato, dove i turisti che prima animavano le giornate sono ormai spariti e i negozi e le strade sono chiusi e deserti.
Chiedendosi perchè la sua famiglia non la raggiunga, inizia a vivere in un luogo fuori dal tempo, in un limbo dove la solitudine perpetua fa da padrona e l’introspezione l’avvolge in quelle lunghe giornate; in compagnia di un cane parlante, la vecchietta sarà travolta dai ricordi della gioventù, ricordi di cui nemmeno aveva memoria, e riuscirà pian piano a mettere a fuoco la propria vita (la metafora della scogliera in lontananza che col passare dei giorni diventa più nitida).
