QUALCOSA DI NUOVO, la recensione del film di Cristina Comencini

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Micaela Ramazzotti e Paola Cortellesi in una foto del film Qualcosa di Nuovo
Micaela Ramazzotti e Paola Cortellesi in una foto del film Qualcosa di Nuovo
qualcosa di nuovo
Il poster italiano di Qualcosa di Nuovo
“Le donne conquisteranno la terra”, dice Aldo Cazzullo, ma per Qualcosa di nuovo, il nuovo film di Cristina Comencini, questa rivoluzione dovrà aspettare. Nonostante due protagoniste femminili di prima scelta (Paola Cortellesi e Micaela Ramazzotti), e delle premesse sicuramente divertenti, la pellicola non mette in scena due eroine forti e indipendenti ma le solite “donne sull’orlo di una crisi di nervi”. Forse c’era bisogno di più coraggio per elevare il lungometraggio oltre la normale, e già vista, commedia sulle incertezze sentimentali di due quarantenni. Nella sua ultima fatica, la Comencini resta ancorata allo stile del cinema italiano degli anni Novanta – quello di Piccioni e Soldini (solo per fare qualche nome) – senza superare il confine della tradizione e tentare di conferire all’opera una chiave fresca ed inedita. Qualcosa di nuovo riadatta per il grande schermo un testo teatrale, ma fatica a palesare la brillantezza sperata.
Paola (Cortellesi) e Lucia (Ramazzotti) sono due amiche dal comportamento opposto. L’una precisa, puntuale e impassibile. L’altra libera, confusionario e caccia di uomini. Questa amicizia sarà messa in crisi dall’arrivo di un giovane che sconvolgerà i loro punti di vista grazie ad una travolgente forza sessuale e alla sua figura così diversa rispetto al loro contesto sociale.
Micaela Ramazzotti e Paola Cortellesi in una foto del film Qualcosa di Nuovo
Micaela Ramazzotti e Paola Cortellesi in una foto del film Qualcosa di Nuovo – Photo: courtesy of 01 Distribution
Oltrepassando la commedia, che può accattivare sicuramente un pubblico avvezzo al genere, quello che dispiace è però la visione dell’universo femminile poco soddisfacente e innovativa. Oggi siamo abituati a protagoniste femminili ben più evolute: inutile far notare che da Divergent ad Hunger Games, fino a Star Wars (made by J. J. Abrams), la donna forte domina in tutti i campi, figlie legittima di quella Ellen Ripley (Sigourney Weaver) che in Alien combatteva un mostro e contro il quale sapeva sopravvivere meglio di tutti i suoi compagni uomini.
Qui invece siamo ancora davanti all’ennesimo duo “female” che vorrebbe imitare il modello “Thelma e Louise”, e che canta sul finale Girls Just Want To Have Fun di Cyndi Lauper. Qualcosa di nuovo avrebbe potuto essere una buona occasione per fare un passo oltre il puro e semplice intrattenimento. Il cinema italiano ha le carte in regola per compiere questa missione e, da un certo punto di vista, è anche lecito attenderselo.
Se, dopo avere visto Qualcosa di nuovo, vi venisse voglia di intraprendere un tour cinematografico nel cosmo del gentil sesso recuperate due straordinari film del cinema indipendente americano contemporaneo: Frances Ha e Mistress America di Noah Baumbach.
O se invece volete rimanere a casa nostra, meglio tornare a “La pazza gioia” e a quel viaggio fuori dal tempo con un’auto d’epoca e un tramonto versiliano, senza fine.
Leonardo Margaglio

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