
Dalla Francia arriva nelle sale italiane, per la distribuzione di Istituto Luce-Cinecittà, un nuovo capitolo del conflitto in Afghanistan raccontato dall’esordiente Yannick Saillet.
Passo Falso (Piégé) è l’opera prima del filmmaker francese che debutta alla regia di un lungometraggio realizzando un thriller serrato ed intenso, all’interno del quale la guerra assume una forma quasi astratta, con pochissimi riferimenti agli scontri odierni e passati.
Un gruppo di soldati francesi comandati dal sergente Denis Quillard (Pascal Elbè) è vittima di un’imboscata da parte di un nemico ignoto. Quillard sarà l’unico superstite della strage ma il destino gli volterà le spalle, abbandonandolo alla mercé del tempo e di un nemico ben più crudele: il suo piede andrà a posarsi su una vecchia mina russa a doppio scoppio della seconda guerra mondiale. Una bomba a orologeria. Solo e senza nessuno a cui chiedere aiuto, l’uomo non avrà scampo e dovrà attendere i soccorsi dei compagni che, a causa delle comunicazioni fuori uso, tardano ad arrivare.
La peculiarità della pellicola, che emerge sin dalle immagini iniziali, è legata alla totale assenza di riferimenti che vanno a comporre il disegno narrativo: l’indicazione del luogo preciso in cui è dislocata la vicenda non è rivelato chiaramente – benché si tratti di Afghanistan – così come la carenza di informazioni sui personaggi in gioco e sulla misteriosa identità delle forze rivali.
