The House That Jack Built: Lars Von Trier a breve sul set, novità sul film

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lars von trier
Lars Von Trier
Lars Von Trier
Lars Von Trier dirigerà The House That Jack Built
Sulla grande passerella del Festival di Cannes la produttrice di Louise Vesth ha presentato ad un vasto numero di acquirenti il nuovo film di Lars Von Trier (“persona non grata” a Cannes dopo lo scandalo del 2011 sulle frasi pronunciate su Adolf HilterThe House That Jack Built, che agli inizi era stato concepito per il mercato televisivo in una miniserie da 8 episodi con un cast internazionale di primordine.
Intervistata sulla croisette, la Vesth ha fornito ulteriori dettagli su questo thriller che narrerà la storia di un serial killer di nome Jack alla ricerca dell’arte sublime del delitto perfetto, attraverso il punto di vista del geniale regista danese:
Ci vorrà del tempo perché Lars lavorerà in due differenti periodi di ripresa e nel frattempo vuole essere in grado di cambiare lo script. Quando avrà in mano il girato in autunno, si metterà al montaggio per capire come combinare i delitti. Vuole seguire la stessa procedura che ha utilizzato in Nymphomaniac, con delle digressioni nel mezzo. È un film su Jack, un pluriomicida. Lo seguiremo in oltre 10 anni e scopriremo come è diventato un serial killer. Seguiremo tutti i suoi omicidi per vedere dove lo portano, pezzo dopo pezzo, per arrivare a comporre quello che sarà un pezzo d’arte… la conclusione sarà fatale. Sarà un serial killer movie come non ne abbiamo mai visti primi.
Ambientato a Washington, il film sarà girato in diverse location fra Germania, Svezia e Danimarca, al fine di dare un tono cupo, austero e drammatico alla vicenda; oltre a Jack ci saranno cinque figure femminili (le donne che ucciderà) e un personaggio maschile che verranno scossi da improvvise virate narrative tipiche del filmmaker danese.
Con un budget di circa 8 milioni di dollari, la produzione prenderà il via nel mese di agosto per poi essere distribuito sul mercato nel 2018.
Dopo l’uscita di Nymphomaniac e l’inizio di un percorso di riabilitazione da sostanze stupefacenti, il regista aveva palesato non poche perplessità sul ritorno al cinema poiché, come dichiarato in precedenza, paventava di non riuscire a raggiungere più quei livelli di creatività folgorante in un regime di sobrietà ‘imposta’.
Non abbiamo dubbi  che anche quest’opera susciterà sdegno e critiche feroci, ma lo stile visivo di Lars Von Trier si odia o sia ama, e noi lo amiamo perdutamente.
Fonte: Variety