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Siamo arrivati ufficialmente alla terza giornata di questa “nuova” Festa del Cinema di Roma, dove il jet set ha lasciato spazio alla sostanza e il Cinema è il cuore della manifestazione, come voluto dal nuovo direttore artistico Antonio Monda; una kermesse con poche stelle ma tante attività artistico-culturali.
In tarda mattinata, in una sala gremita di giovanissimi, abbiamo potuto assistere alla proiezione di  Pan-Viaggio Sull’Isola Che Non C’e’ (potete leggere la recensione cliccando qui), film del regista Joe Wright con Hugh Jackman nelle vesti del pirata Barbanera e un Capitan Giacomo Uncino ben diverso come ce lo ricordavamo.
Alle 15, nella sala Teatro Studio Gianni Borgna dell’Auditorium della Musica, si è svolta l’attesissima Masterclass con il divertente e garbatissimo Kelsey Mann, story supervisor della Pixar, che ci ha introdotto alla visione lavorativa del grande studio d’animazione (perchè, come dice lui stesso, “in casa Pixar, la missione fondamentale è una: creare animazione ed emozione”) con la sua personale storia su come sia approdato, dopo ben 10 anni dalla prima domanda d’assunzione, a lavorare con loro in  Monsters University, prequel di  Monsters & Co. datato 2013.
<<Ho faticato non poco per arrivare alla Pixar. E’ stato un percorso interessante da affrontare e poi, una volta dentro, mi sono reso conto che ciò che accomuna me e i miei colleghi è l’immensa passione per il mondo del cinema, non solo per l’animazione. Io mi occupo principalmente dello storyboard ed è un’opportunità che mi permette di svolgere diverse funzioni, sempre in collaborazione con grafici, ingegneri e molti altri straordinari professionisti del settore. Tutti assieme abbiamo il compito di visualizzare sia a livello formale che sostanziale come potrebbe venir fuori il film su cui stiamo lavorando e non si tratta di un processo semplice, ma davvero impegnativo e ripetitivo… non ci stanchiamo mai di spezzettare il nostro lavoro e ricominciare come se dovessimo farlo dal principio ogni volta, fino a ottenere un risultato perfetto.>>
Fra le varie foto mostrate, ha suscitato particolare ilarità l’immagine della scrivania del suo vecchio ufficio (una porta appoggiata su due cavalletti), alla quale è seguita una foto del regista e animatore John Lasseter nel 1995 mentre, con in mano un megafono, sistema su una gigantesca parete gli storyboard di Toy Story, mostrandoci come non sia cambiato nulla da allora e da molto prima ancora.
<<Alla Pixar siamo tutti nerd e si sente la necessità di collaborare tutti insieme dal punto di vista della storia.>>
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Fra le risate generali e la divertente proiezione del corto animato Party Central, Mann ci ha dolcemente accompagnato fino al loro ultimo lavoro animato, Il Viaggio di Arlo (The Good Dinosaur), diretto da Peter Sohn e scritto dal nostro Enrico Casarosa (autore del corto La Luna) e da Bob Peterson, di cui abbiamo potuto ammirare (senza poterlo testimoniare con foto o video a causa dei massimi livelli di sicurezza voluti da Pixar) alcuni incredibili footage di altissimo livello.
Dopo averlo simpaticamente definito “un film del tipo ‘ragazzino con cane'”, Mann è poi tornato a parlare con competenza e professionalità dichiarando:
<<La nostra domanda base quando cominciamo a lavorare a un nuovo film è: “cosa succederebbe se?” E per Il Viaggio di Arlo abbiamo pensato a: ”cosa succederebbe se l’asteroide che ha provocato l’estinzione dei dinosauri avesse mancato la Terra?
Prima lavoravamo ognuno nel proprio studio con la tavoletta grafica, poi ci siamo accorti che era controproducente. Così ci siamo riuniti tutti in un’unica stanza, con le attrezzature, per lavorare al film. Ogni sei settimane però disfacevamo il risultato per migliorarlo sempre più. Alla fine abbiamo trovato la chiave: la natura, bella, umorale e pericolosa, dev’essere l’interprete principale, mentre Arlo e Spot traducono e contengono le sue emozioni.
Per ricreare la giusta atmosfera, ci è stata molto utile la colonna sonora firmata da Jeff e Mychael Danna, oltre che gli effetti sonori curati da Craig Berkley. Ascolterete presto di cosa sono stati capaci!>>
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<<Per Il Viaggio di Arlo siamo partiti da un concetto: l’amore tra un bambino e il proprio cane. Da lì però abbiamo riscritto la cosa invertendo i ruoli e, nel film, il dinosauro è il bambino, mentre il bambino è il cucciolo.
Ok, questo è stata la cosa più semplice, ma poi? Il difficile è stato metterli insieme dentro una storia che funzionasse.
Nella pellicola ci abbiamo messo davvero tutto quello che avevamo, rendendola intensa, delicata, lieve ed empatica. È una profonda storia di amicizia, quella tra Arlo e Spot, che alterna lacrime a risate, costruita per i più piccoli ma raccontata nel modo più maturo possibile.>>
Questo incontro è bastato per trasformare Mann in una vera celebrità, accolta dagli scroscianti applausi che hanno chiuso quello che è stato uno degli eventi più interessanti di questa terza giornata alla Festa del Cinema di Roma 2015.
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Dopo la masterclass, è arrivato il turno del Cinema nostrano con il regista Premio Oscar Paolo Sorrentino che ha incontrato il folto pubblico accorso per lui e che ha avuto modo d’introdurre i cinque film che hanno segnato la sua vita e carriera:
  1. “Tempesta di Ghiaccio” di Ang Lee perché “mi ha insegnato molto sulla sceneggiatura”.
  2. “La Notte” di Michelangelo Antonioni perché “come Fellini e Bertolucci, quando mette in scena qualcosa dimostra una maestria assoluta”.
  3. “Era Mio Padre” di Sam Mendes.
  4. “Una Storia Vera” di David Lynch.
  5. “Mars Attacks” di Tim Burton.
Durante l’incontro, il regista si è aperto dal suo personale e rinomato riserbo con un faccia a faccia che si è dimostrato essere una lectio magistralis sul Cinema ma che ha anche dato spazio a confidenze divertenti come il motivo del suo ritardo dovuto alla partita del Napoli, squadra per cui Sorrentino ha una vera e propria venerazione, da partenopeo che si rispetti.
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La lezione si è conclusa con la proiezione del corto “Lucky”, inserito all’interno di un lavoro collettivo dedicato alla città Rio De Jainero e girato dal regista in soli due giorni:
<<L’ho scritto a Roma, niente sopralluoghi, a Rio basta andare una volta. La storia riprende il classico ingrediente del matrimonio tra un signore anziano e una donna giovane e bella. In questi casi, la moglie è sempre quella che vuole far fuori il marito, prima o poi. Io, invece, mi sono divertito a invertire i ruoli. D’altronde, non dev’essere facile per un settantenne stare dietro ai ritmi e ai bisogni sessuali di una trentenne.>>
Vi ricordiamo che il 24 ottobre la Festa celebrerà il regista proiettando una versione estesa de La Grande Bellezza, con quaranta minuti inediti aggiuntivi.
La giornata si è conclusa con l’arrivo (sotto la pioggia) della giovane attrice Ellen Page che ha presentato Freeheld, film drammatico in cui ha recitato al fianco di Julianne Moore, vera storia di parità di diritti per una coppia di donne omosessuali in un’America che, nonostante le grande aperture di questi ultimi tempi, ha ancora molta strada da fare a riguardo.
A presto con il Focus 4 della Festa del Cinema di Roma 2015!