
Un gioco di numeri, un scambio di parole. Figure e elementi che ricorrono e si mescolano insieme per dar vista ad una nuova esperienza visiva, sensoriale e cinematografica. Il ritorno sulla scena di Quentin Tarantino è all’insegna dell’otto: otto come gli odiosi protagonisti del suo impenetrabile western, otto come le pellicole dal lui realizzate. Una cifra emblematica e significativa che, con grande probabilità, è destinata a fermarsi (secondo la stessa ammissione del filmmaker), ma non ad arrestare la fama e la gloria delle sue straordinarie opere nell’olimpo della settima arte.
Cinema e passione, devozione e ossessione, il genio di Knoxville ha costruito la sua carriera partendo da una solida inclinazione e un acuto fanatismo ‘culturale’ per le pellicole di genere che imperversavano durante il trentennio 60-80 nel nostro Paese.
