Speravamo fosse una “fake news”, termine che recentemente ha acquisito un nuovo valore. Ma non è così!
Quando Varietyha pubblicato in esclusiva questa notizia il mondo dello spettacolo si è fermato.
A 60 anni appena compiuti il 29 aprile, Daniel Day-Lewis ha annunciato il suo ritiro della recitazione. Attore unico nel suo genere, serio e professionale come pochi, la star britannica ha deciso di chiudere la sua carriera dopo l’ultimo film di Paul Thomas Anderson Phantom Thread, attualmente in lavorazione.
Vincitore di 3 premi Oscar (uno dei quali proprio con Il Petroliere di Anderson) e di altri innumerevoli premi internazionali, da Il Mio Piede Sinistro, a Nel Nome del Padre, Gangs of New York e il recente Lincoln, Day-Lewis ha saputo dimostrare una versatilità degna dei miglior attori dello star system.
Nel 2014 riceve il Knight Bachelor per i suoi servigi all’arte drammatica, riconoscimento britannico che nel passato è stato assegnato a imperatori della recitazione come Laurence Olivier, Alec Guinnes, Richard Attenborough, e Sean Connery.
Un uomo che ha vissuto lontano da riflettori. Un’artista che ha saputo scindere la sua vita privata da quella professionale, oculato nelle scelte e sempre pronto a offrire interpretazioni magistrali.
Riportiamo, a seguire, il breve comunicato:
Daniel Day-Lewis non lavorerà più come attore. È immensamente grato a tutti i suoi collaboratori e al pubblico [che lo ha seguito] nel corso degli anni. [Ma] questa è una decisione privata e né lui né i suoi rappresentanti faranno ulteriori commenti su questo argomento.
Da ieri molti ammiratori stanno recitando il mantra del “speriamo ci ripensi”.
Questa decisione rappresenta la più alta forma di coerenza: così è l’uomo e l’artista. Lo è sempre stato in 35 anni di splendida carriera. Dal 1982, quando debuttò in Gandhidi Richard Attenbrough, non è mai tornato indietro come tanti suoi colleghi, perché dovrebbe farlo in piena maturità intellettuale?
Grazie Daniel, grazie per quello che ci hai donato e buona fortuna per il tuo futuro.