jonathan demme il silenzio degli innocenti
Jonathan Demme e Anthony Hopkins sul set de Il Silenzio degli Innocenti
Ci ha lasciato oggi il grande regista Jonathan Demme.
Il cineasta aveva 73 anni ed era malato da tempo di cancro all’esofago ed è scomparso in seguito a una serie di complicanze cardiache, secondo quanto riferisce Indiewire.
Nato nel 1944 a Baldwin nello stato di New York, Demme si trasferisce a 15 anni con la famiglia a Miami e debutta alla regia nel 1974 con Femmine In Gabbia. Il film non fu un successo e ci vorranno 5 anni prima che del suo ritorno dietro la macchina da presa con Il Segno degli Hannan, interpretato da Roy Scheider e Janet Margolin.
È inevitabile associare il suo nome a Il Silenzio degli Innocenti (1991), con cui vinse il premio Oscar, e Philadelphia (1993). Due opere che hanno segnato generazioni di amanti del Cinema: il primo portò alla ribalta Anthony Hopkins, con l’iconico cannibale Hannibal Lecter, e Jodie Foster con il ruolo della recluta dell’FBI Clarice Starling (entrambi vincitori dell’Oscar).
Philadelphia affrontava con coraggio il tema della discriminazione sociale verso i malati di AIDS (quando ancora era un tabù) facendo vincere a Tom Hanks il suo primo Oscar.

Ma Demme non era soltanto il regista di questi due capolavori, era molto di più. Noi di CineAvatar vogliamo ricordarlo per due film meno conosciuti al pubblico, Una Volta Ho Incontrato Un Miliardario, del 1981, e la divertente commedia del 1986 Qualcosa di Travolgente.
La peculiarità dei suoi lavori era rappresentata dai primi piani. La camera diventava interlocutore dell’attore, questo modo di dirigere oltrepassava, in maniera quasi “pirandelliana”, il muro che divide il pubblico.
Negli ultimi anni la malattia lo aveva segnato nel corpo ma non nello spirito. Gli impegni cinematografici li aveva accantonati dedicandosi alla sua grande passione, i documentari. Da Neil Young, a Jimmy Carter fino a quello dedicato a Enzo Evitabile.
Lo vogliamo ricordare con una scena tratta da Philadelphia, la sua firma artistica lasciata in eredità a noi tutti.
Riposa in pace Jonathan