Addio a George A. Romero, il padre degli zombie

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Addio a George A. Romero, il padre degli zombies del Cinema moderno
Si è spento all’età di 77 anni il regista George A. Romero, maestro dell’horror moderno e padre degli zombie del cinema contemporaneo.
L’amato regista di film pionieristici come La Notte dei Morti Viventi (1968) e Zombi (1978) è stato amorevolmente accompagnato dall’amata moglie Suzanne Desrocher e la figlia Tina, presenti al suo capezzale. In sottofondo la colonna sonora di Un Uomo Tranquillo (1952) di John Ford, il suo film preferito.
Con il suo cinema ha ispirato intere generazioni di filmmaker, incidendo il suo nome nella storia della settima Arte.
Gli zombie di Romero non erano semplici creature senz’anima ma lo spirito di una civiltà decadente, senza punti di riferimento e persa nel consumismo più sfrenato.
Quando i morti camminano, signori, bisogna smettere di uccidere o si perde la guerra.
Essi rappresentavano perfettamente il contesto storico-politico in cui sono stati realizzati. Nella pellicola d’esordio La Notte dei Morti Viventi, per esempio, criticava la società america degli anni ’60. Dalla Guerra del Vietnam di Lyndon B. Johnson fino alle discriminazioni razziali verso gli afroamericani, culminate con assassini e violenze di ogni genere.
I suoi lavori hanno sempre offerto uno spunto riflessivo su un mondo divorato da molteplici problematiche: gli homo homini lupus di Plauto ed Erasmo da Rotterdam dopo 500 anni erano più attuali che mai, tanto da divenire oggetti di una feroce critica sociale.
Come allora l’uomo “moderno” è incapace a vivere in armonia con il suo simile, uccidendo chiunque si contrapponga sul suo cammino.
A lui si devono film come Wampyr (1977), osannato dalla critica come uno dei migliori film di genere degli anni ’70. Il film, il preferito dal regista, segna l’inizio della collaborazione con il mago degli effetti speciali Tom Savini.
Ricordiamo anche il sodalizio con lo scrittore Stephen King per Creepshow (1982) e quello con Dario Argento con cui ha co-diretto Due occhi diabolici (1990).
Proprio Stephen King, Eli Roth e Tom Savini sono stati i primi a esprimere il loro dolore attraverso i social:

https://twitter.com/StephenKing/status/886710019756085248

https://twitter.com/eliroth/status/886699759368458240

https://twitter.com/THETomSavini/status/886731534929203201

Nel 2016 gli era stata conferita la prestigiosa Stella sulla Walk of Fame di L.A. per i suoi meriti nell’industria cinematografica.
Recentemente aveva passato il testimone al regista Matt Birman per lavorare al settimo film degli zombi Road of the Dead. La malattia lo aveva portato a poter solo curare la sceneggiatura, impedendogli di terminare il suo ultimo lavoro.
Un testamento artistico che attendiamo di vedere presto al cinema.
Arrivederci Maestro.