I telefilm che hanno cambiato la nostra vita: Xena – Principessa guerriera, un mito insuperabile.
3 cult d’avventura fantasy dell’estate.
Come trascorrevamo le mattinate e i pomeriggi, soprattutto estivi, liberi dagli obblighi scolastici noi bambini e adolescenti degli anni ’90 e 2000? Senza pensarci, automaticamente passano alla mente tre flash: Xena – Principessa guerriera, Hercules e Le nuove avventure di Robin Hood (quest’ultimo il compagno minore e un po’ dimenticato).
Tre esempi di telefilm d’avventura a sfondo fantasy, che hanno modellato la nostra fantasia e il nostro gusto di spettatori. Tutto questo prima della mania binge watching delle serie tv Netflix & Co. Gemme che hanno contribuito, in grande misura, a plasmare l’imaginario collettivo di molti dei prodotti seriali odierni.
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Ma esattamente, quale incantesimo teneva incollati i nostri occhi davanti allo schermo analogico di casa?
Immergiamoci e riscopriamo questi cult ante litteram, incominciando dal telefilm con protagonista la principessa guerriera dal distintivo urlo di battaglia.
La trama in una delle sigle più famose.
Raccontare la storia di Xena – Principessa guerriera sarebbe riduttivo dell’esaltazione che si proverebbe nell’esperienza visiva. Ci viene in aiuto l’incipit che accompagnava la sigla d’apertura, degno del proemio di qualunque poema epico. Il cuore della storia è dunque svelato, ma questo non rovina il piacere della scoperta del potenziale narrativo, ampio e complesso e che delinea un intreccio affascinante. Chiunque abbia visto questo telefilm lo reciterà con quella intonazione e cadenza, che porta la voce della grande Rita Savagnone.
«Al tempo degli dèi dell’Olimpo, dei signori della guerra e dei re che spadroneggiavano su una terra in tumulto, il genere umano invocava il soccorso di un eroe per riconquistare la libertà. Finalmente arrivò Xena: l’invincibile principessa guerriera forgiata dal fuoco di mille battaglie. La lotta per il potere, le sfrenate passioni, gli intrighi, i tradimenti furono affrontati con indomito coraggio, da colei che sola poteva cambiare il mondo».
Questa serie tv è talmente potente da descriversi bene da sola.
Un intreccio ricco e una materia narrativa variegata.
Xena ha conglomerato in sé la potenza di un racconto sfaccettato: imperniato di elementi provenienti dal bagaglio di tradizione letteraria greca, unendovi la cornice storica a quella della tradizione mitologica.
Alla materia già ricca e inquadrata si aggiungono altri elementi, anacronistici rispetto alla temporalità trattata di cornice del telefilm. Per esempio il salto da un’epoca all’altra, ben lontane cronologicamente, come la caduta di Troia o le persecuzioni dell’Impero romano. Proprio gli elementi religiosi cristiani nell’unicum della serie si incastrano bene, generando una grande fascinazione immaginifica.
Tutto ciò sullo sfondo di un’ambientazione fantasy e d’avventura che non manca anche di essere un percorso di formazione, di distruzione e ricostruzione di se stessi, in una sorta di cammino dell’eroe.
Questo mare magnum di idee narrative e sceniche fa girare la testa per la miriade di eventi che si susseguono. Ma il divertimento che genera supera le aspettative e le perplessità.
Se all’inizio la prime stagioni prevedevano la formula “dell’ordine del giorno”, dunque ogni episodio presentava un suo climax e una sua risoluzione, con la fortuna crescente e l’aumento della popolarità, la serie si è trasformata anche nella sua impostazione. La trama ha guadagnato importanza, dispiegandosi lungo le stagioni in archi narrativi di più ampio raggio drammaturgico.
Lasciatevi coinvolgere spensieratamente.
Xena ed Olimpia: il duo che ha cambiato le serie tv.
Il motivo cardine d’attrattiva e d’affezione alla serie risiede però nella caratterizzazione, nello sviluppo e nella dinamica relazionale delle protagoniste: Xena ed Olimpia. Il loro indissolubile e complesso rapporto rimane uno dei punti di forza più affascinanti dell’intera storia, difficilmente ravvisabile con altrettanta presa in altre opere seriali.
L’enorme importanza data all’empowerment femminile qui trova piena consapevolezza e manifestazione. Questo sfocia nella rappresentazione di personaggi femminili a tutto tondo, centrali e motori dell’azione e del loro destino. Questo però non a discapito della rappresentazione maschile, che tuttavia è in posizione ancillare e secondaria, senza esserne sminuita.
Il girl power anni ’90 aveva tutto un altro sapore e aveva una sua forza propulsiva peculiare, che affascina tutt’oggi. Questa spinta era nata dalla necessità di proporre un immaginario che rispecchiava i tempi e anche, se vogliamo, dare nuova linfa al panorama folkloristico di miti e leggende cui faceva riferimento e attingeva il telefilm.
Un telefilm anni ’90.
Al netto di ingenuità e difetti ravvisabili in una produzione televisiva anni ’90, bisogna però stare al gioco e allontanarsi da uno sguardo smaliziato tipico dello spettatore odierno.
La storia non è esente dal contenere sequenze di gusto che oggi definiremo trash, ma che in realtà già a quell’epoca distinguevamo, in buona sostanza, a più livelli di tamarraggine e andava bene così.
Non manca di avere al suo interno l’elaborazione di tematiche serie e di culminare in eventi alti e tragici. Comunque per la maggior parte del tempo, il tono adottato è leggero e scanzonato senza scadere nel ridicolo e banale. Molti sono i momenti in cui la storia e i personaggi stessi coinvolti si prendono poco sul serio. Gli equivoci che nascono dall’uso della magia con lo scambio dei corpi e delle personalità è un topos che in Xena ha dei risvolti favolosi.
Un altro aspetto da rilevare riguarda la censura, non solo nei nostri confini nazionali, ma in varie parti del mondo, che il telefilm ha subìto. Il motivo purtroppo è ovvio: la centralità data al rapporto di attrazione e relazione sessuali di stampo non etero.
Nel contesto di una mentalità produttiva cinematografica e di logica di mercato, come quello di trent’anni fa, si poteva incorrere in questo tipo di “incidenti”. Affrontare certe tematiche in alcuni tipi di prodotti non era ritenuto convenzionale, perché di destinazione e fruizione anche adolescenziale. Gli intoppi, dovuti a una banalizzazione o a una targetizzazione determinate, ci sono ancora oggi, ma grazie allo slancio di prodotti come Xena di passi in avanti se ne sono fatti.
Una serie tutt’altro che infantile ma adatta ad un pubblico di tutte le età, perché parla a più livelli.
Piccole chicche che impreziosiscono un fenomeno diventato un cult.
Per finire in bellezza ecco degli spunti random, che devono essere notati da chi vuole riscoprire Xena – Principessa guerriera o da chi ancora deve immergersi nella visione e perciò fare ammenda.
A produrre la serie è stato niente meno che Sam Raimi, assieme a suo fratello Ted. Solo questo deve far drizzare le orecchie. Inoltre, si capiscono molte cose, al netto di una visione complessiva. Il magico tocco del regista di Spider-Man si ritroverà in altre importanti serie fantasy a sfondo avventuroso.
L’evil Xena che spuntava ogni tanto, creando situazioni bizzarre o ad alta tensione con la sua controparte protagonista e che si riconosceva per un tratto caratteristico: i capelli spettinati e lo sguardo contornato da un trucco più sfumato sul nero.
L’espediente del comedy relief, dato da personaggi spalla o secondari e dall’imprevedibilità dell’andamento di certi eventi, fluiva nello scorrere del prodotto in maniera intelligente e consona alle tendenze del tempo e alle inclinazioni spettatoriali. Accettate il telefilm per quello che è non dimenticando di quale epoca è figlio: spegnerete il cervello, ma non troppo e vi godrete l’esperienza di visione.
L’apparizione di Olimpia con i capelli corti. Un colpo di scena. Decidendo di tagliarsi i capelli noi spettatori sappiamo che non siamo più di fronte ad un’ingenua ragazzina ma ad una guerriera che taglia i ponti col suo passato, a fronte comunque del suo lento e graduale cambiamento.
L’episodio musical della terza stagione Xena e la ruota del Fato: una delle cose che vi svolteranno la vita.
Xena grande dono del dio minore.
Pochi sanno una cosa: Xena è sostanzialmente una side story. È infatti un personaggio minore, di contorno, già introdotto ed esistente nell’universo di un telefilm poco anteriore, addirittura preceduto da una serie di film.
Questa però è un’altra storia che racconteremo un’altra volta. La storia di un tempo lontanissimo, in cui soltanto un uomo osò sfidare la potenza di antichi dèi crudeli: Hercules.