![Bud Spencer](http://www.cineavatar.it/wp-content/uploads/2016/06/Bud_Spencer_2.jpg)
Ora anche gli angeli mangiano con Bud… e il cinema piange la sua scomparsa.
Scrivere in questi momenti è più che mai difficile. Le parole si tingono di commozione, i ricordi trasudano di gioia, mentre il presente scivola via e scorre veloce come le pagine di un libro, quelle di un romanzo prezioso e bellissimo intitolato: il mio nome è Bud Spencer.
Definire, elogiare e omaggiare il grande Bud è, per me, un dovere morale e viscerale, un gesto spontaneo che in queste circostanze racchiude un valore speciale e pontifica il contributo, il lavoro e l’umanità di un’icona intramontabile del cinema italiano e non solo.
Nato a Napoli il 31 ottobre 1929, Carlo Pedersoli in arte Bud Spencer ha costruito la sua carriera con passione e umiltà, conquistando i primi successi nel mondo del nuoto e diventando, poco più che ventenne, il primo italiano a scendere sotto la barriera del minuto nei 100 metri stile libero.
Campione nello sport e atleta formidabile, Pedersoli decide negli anni ’60 di dare una svolta al suo cammino professionale e cambiare radicalmente la sua vita. E’ in quell’occasione che, ormai “stanco della vita ai Parioli” per sua stessa ammissione, inizia l’incursione nell’universo cinematografico, in una realtà nuova e affascinante che lo accoglie a braccia aperte e lo stringe per anni sotto la sua ala protettrice.
“Perché ho deciso di usare questo pseudonimo? Me lo chiedono in tanti! In realtà ho scelto Spencer perché adoravo Spencer Tracy e Bud perché bevevo la birra Budweiser.” Bastò questa breve dichiarazione per comprendere il pragmatismo, la determinazione e la semplicità di un uomo che si apprestava, insieme al suo inseparabile partner di set Mario Girotti, meglio noto come Terence Hill, a segnare un’epoca e coniare un vero e proprio genere legato indissolubilmente alle loro figure: il genere “di Bud e Terence“.
Ed è proprio così che, pellicola dopo pellicola, l’alchimia di coppia si consolidò naturalmente e la reciproca vocazione per la disciplina cinematografica, unita alla fisicità e al linguaggio corporale delle interpretazioni, portò i due attori a diventare eroi del quotidiano e ad entrare per sempre nelle nostre case. Il resto è storia.
![Bud Spencer in Pari e dispari (1978)](http://www.cineavatar.it/wp-content/uploads/2016/06/Pari_e_dispari_003.jpg)
Crescere in compagnia dei loro cult, di quegli strepitosi buddy movie all’italiana dall’alto tasso teatrale e delle commedie iperboliche intrise di slapstick, è stata una fortuna enorme, un privilegio condiviso da intere generazioni, che anche per un solo istante hanno incrociato lo sguardo dei loro beniamini dal monitor di un televisore o dallo schermo di una sala.
L’essenza che ha reso autentico e irriproducibile il cinema di Bud e Terence risiede non tanto nella costruzione narrativa o nei diversi film quanto nella presenza scenica dei due artisti, performer inossidabili e intrattenitori a 360 gradi, lesti nel rendere grottesca l’azione con scazzottate improbabili e irresistibili. I movimenti collaudati, i gesti sincronizzati all’unisono erano studiati alla perfezione come se ognuno fosse parte integrante dell’altro, con una maschera espressiva stampata sul volto – angelica e sorniona quella di Terence, corrucciata e bonaria quella di Bud – che divenne un marchio di fabbrica della comicità e del loro stile autentico. Perché Bud e Terence erano due anime libere, funamboli della risata, attori burloni, autoironici e geniali, che la settima arte elevò ad icone e simboli eccentrici della cultura nazional-popolare. Una coppia indivisibile, perché non ha senso scinderla o separala. Diventerebbe un’operazione praticamente impossibile.
Il modello del loro successo fu esportato in tutto il pianeta ma mai nessuno riuscì a emularlo, poiché nessuno era in grado di utilizzare gli ingredienti magici e la formula vincente di Pedersoli e Girotti, pionieri di un cinema anti convenzionale e stravagante che fece breccia nel cuore del pubblico.
![Bud Spencer e Terence Hill in Lo chiamavano Trinità... (1970).](http://www.cineavatar.it/wp-content/uploads/2016/06/Lo_chiamavano_Trinità.jpg)