LA BELLA E LA BESTIA, la recensione del film Disney con Emma Watson e Dan Stevens

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La Bella e La Bestia recensione
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Il poster italiano del film La Bella e la Bestia
A 26 anni dal classico originale, arriva sul grande schermo la versione in chiave live action de La Bella e la Bestia (qui le nostre impressioni a caldo post anteprima).
Uno degli aspetti più significativi della pellicola diretta da Bill Condon è la quasi totale uniformità al cartone animato del 1991. Se infatti questo adattamento non brilla per la sua originalità, il materiale di partenza è trasposto piuttosto fedelmente, fatta eccezione per qualche scena aggiunta ex novo che cerca di caratterizzare ancora più distintamente i personaggi principali.
In molti momenti sembra di assistere ad una vera e propria rivisitazione inquadratura per inquadratura del film predecessore, facendo leva sull’effetto nostalgico. L’esito ha però una duplice valenza: se da una parte l’incanto della fiaba de La Bella e la Bestia sfiorava le corde della malinconia, dall’altra viene indebolito dall’effetto déjà-vu e proprio in questo doppio paradigma viene a perdersi la forza fantasiosa della tematica originale a favore di una dialettica troppo asciutta ed essenziale.
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La Bella e La Bestia – Foto: courtesy of The Walt Disney Company Italia
Il film ha una notevole potenza visiva, raggiunta grazie all’uso della CGI, che spesso viene assorbita da uno schema narrativo troppo lineare (che sa di artefatto), nonostante la veridicità, materica e corporea, dell’intero cast.
Gli effetti speciali e la dimensione estetica de La Bella e la Bestia risultano in assoluto l’elemento più sorprendente. I colori e la fotografia sono un piacere per gli occhi, le immagini sono curate e tra le scene più memorabili vi è quella della trasformazione finale della Bestia che omaggia il cartoon del ’91.
Il racconto adattato da Disney ha una spiccata forza emotiva e sicuramente tocca temi sempre molto attuali; la diversità, l’emancipazione e l’indipendenza della donna, la paura dell’altro scaturita dallo scetticismo. Non è difficile quindi partire da questo materiale per creare una storia travolgente e, forse, per tale motivo le aspettative erano alte. Era infatti lecito attendersi una pellicola densa di sentimenti e romanticismo; pur essendo piacevole e visivamente appagante, il film trova la sua principale debolezza sul piano delle emozioni (che ci sono, ma sarebbero potute essere molte di più).
La Bella e La Bestia
La Bella e La Bestia – Foto: courtesy of The Walt Disney Company Italia
I personaggi più riusciti sono sicuramente quelli comici e divertenti come tutti i servi del Principe, ma anche Gaston (Luke Evans) e LeTont (Josh Gad) hanno una carica suggestiva. Emma Watson non convince pienamente nel ruolo più importante del lungometraggio: Belle è un personaggio carismatico ma l’attrice fatica a trasmettere, in questa versione, tutta la profondità che la caratterizza rimanendo troppo distaccata. Promosso invece a pieni voti Dan Stevens, dietro la maschera mostruosa del protagonista maschile.
Come espresso in precedenza, il film è un clone pressoché identico, ma con meno carattere, del cartoon originale. Ma ogni volta che il lungometraggio si discosta dalla sua controparte animata, le scene aggiunte danno un respiro fresco e tutto nuovo. In questo senso è apprezzabile il tentativo di delineare al meglio la psicologia della bestia tentando di rendere la creatura più umana. Anche il rapporto con Belle è stato ampliato in modo apprezzabile, anche grazie all’inserimento di un brano inedito.
La Bella e La Bestia
La Bella e La Bestia – Foto: courtesy of The Walt Disney Company Italia
Purtroppo però bisogna ammettere che, uno dei maggiori problemi è il doppiaggio italiano. I personaggi ne escono mortificati e le canzoni penalizzate. La metrica dei brani viene addirittura stravolta, assieme ai testi, creando poca affinità con la grammatica musicale di quelli originali ben più noti e conosciuti.
Il risultato finale perciò convince solo a metà, facendo a tratti rimpiangere l’anima irreale e sognatrice delle favole che questo live action non ha saputo cogliere in pieno.

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