Con Sempre più bello giunge a compimento la trilogia romantica diretta da Claudio Norza, iniziata con Sul più bello e proseguita con Ancora più bello.

Sempre più bello è il terzo e ultimo capitolo di una trilogia teen pop cominciata nel 2020 con Sul più bello, e proseguita nel 2021 con Ancora più bello. La protagonista rimane sempre lei, Marta (Ludovica Francesconi), attorniata dal gruppo di amici di sempre.

Il film, presentato ad Alice nella Città nell’ambito della 16ª edizione della Festa del Cinema di Roma, esce nella sale italiane come evento speciale il 31, 1 e 2 febbraio.

sempre più bello recensione

Ritorno al passato

Marta (Ludovica Francesconi) ha finalmente dei polmoni nuovi in seguito al trapianto. Gabriele (Giancarlo Commare, che che si conferma essere uno degli attori più dotati della sua generazione) è tornato da lei abbandonando il sogno parigino e diventando insegnante di storia dell’arte. I due dopo il lungo distacco vanno a vivere insieme lasciando a Jacopo (Jozef Gjura) e Federica (Gaja Masciale) una stanza vuota che li porterà a cimentarsi nel business dell’Airbnb. Rebecca (Jenny De Nucci) e Giacomo (Riccardo Niceforo), invece, sperimentano non solo le gioie, ma anche i dolori di una relazione quanto mai abusiva.

La regia, affidata nuovamente a Claudio Norza, mantiene la solita estetica sgargiante cercando di ampliare, e concludere, la narrazione del personaggio di Marta. Come già successo nel secondo capitolo, le vicende corali prendono sempre più spazio trovando quella crescita che, in Ancora più bello, era mancata. Tuttavia il film non sembra riuscire nell’intenzione di allargare il focus della vicenda sui personaggi secondari; anzi, la loro evoluzione narrativa subisce un contraccolpo nel momento stesso in cui sono chiamati all’azione.

L’anima pop del film è, ancora una volta, sulle spalle di Ludovica Francesconi che sembra mantenere l’equilibrio precario della storia anche quando non è direttamente coinvolta. Il gioco tra dolore e slancio umoristico rimane ancora il perno della vicenda ma l’ultimo tassello di questo puzzle è anche la tessera più importante, il passaggio all’età adulta.

sempre più bello trailer

Le disavventure di Marta: atto ultimo

Sempre più bello conclude non solo le vicende di Marta, ma anche l’arco narrativo di crescita dei personaggi accompagnandoli alla vita adulta che sembrano aver sempre evitato. Facendolo, però, il regista si concentra troppo sulla malattia (che ritorna) e meno su quel passaggio delicato che rimane troppo superficiale e frettoloso.

Il film mantiene coerente l’ideologia di fondo della trilogia dimostrando una buona personalità anche quando si scontra con il dramma che ritorna in quel mix di leggerezza e angoscia in cui non si sa mai bene dove comincia uno e finisce l’altro.

Un film pop, in equilibrio tra dolore e ottimismo, che però, questa volta, sembra inciampare nella messa in scena della realtà. Marta sembra, ad un certo punto, cambiare atteggiamento cedendo a se stessa e rinnegando la sua natura ottimista. Entrerà in gioco l’amore e l’affetto di chi le sta vicino con una partecipazione straordinaria di Drusilla Foer.

Al netto di tutto, Sempre più bello manca di continuità. L’approccio scanzonato ai drammi della vita è giustificato dall’esperienza dei due film precedenti ed è una formula che funziona. Quello che non convince è però la confusione, e forse mancanza, dell’integrità narrativa globale.

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