
Cosa succederebbe se una donna riuscisse a ritrovare l’uomo che la plagiò e violentò quando aveva 13 anni?
Questa è la trama di Una, film diretto dall’esordiente regista australiano Benedict Andrews e presentato in anteprima mondiale il 2 settembre al Telluride Film Festival, per poi passare al TIFF, al London Film Festival e, infine, nella selezione ufficiale della Festa del Cinema di Roma.
A interpretare Una Spencer, troviamo la poliedrica Rooney Mara, una delle attrici più versatili del panorama hollywoodiano, alle prese con l’accecante dolore di un passato che non ha lasciato scampo al suo personaggio: si tratta di una donna fragile, la cui maturità sessuale si è distorta in una lussuria forzata e lesiva. Quando ritrova il suo aguzzino, la donna decide di affrontarlo, ha necessità di ricevere delle spiegazioni sul suo passato e su ciò che ha subito; la rabbia e il forte rancore dentro di lei sono un veleno per il quale desidera trovare al più presto una cura.
Lo stile narrativo di Andrews rimanda al suo passato teatrale: l’opera sembra infatti dividersi in precisi atti, durante i quali i due attori protagonisti entrano ed escono da un palco invisibile, recitando rivolti più a un ipotetico pubblico che alle varie comparse che sembrano trovarsi su un altro piano narrativo.
