ROCKETMAN, la recensione del film con Taron Egerton

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Taron Egerton è Elton John in Rocketman
La vita di Reginald Dwight, la rockstar nota al mondo con il nome d’arte di Elton Hercules John, è narrata a ritroso in Rocketman iniziando da una seduta degli alcolisti anonimi dove Elton si trova per affrontare tutti i problemi che l’hanno condotto fino lì.
L’opera di Dexter Fletcher, la storia di un ragazzino che è diventato una grande stella, è un racconto fantastico degli alti e bassi dell’eclettico mondo di Elton John in una frenetica forma musicale. Il trattamento non lineare adatta le melodie all’umore e alla trama piuttosto che alla cronologia del racconto dei fatti: il risultato finale è un film divertente ed emozionante.
La pellicola inizia con l’Elton di Taron Egerton, vestito da demone cornuto, che fa irruzione in una terapia di riabilitazione, dove si dichiara un alcolizzato, tossicodipendente, sessuomane, bulimico. Da qui torniamo indietro nel tempo per ripercorrere i momenti chiave della vita della rockstar, interpretati, tutti, come grandiosi numeri musicali stravaganti e coreografati.
Dal Crocodile Rock al Troubadour di Los Angeles, dove Elton John sembra volare suonando il pianoforte, passando per Honky Cat in cui l’artista comincia la scalata al successo con il manager/amante John Reid (Richard Madden), e arrivando a I’m still standing come manifesto della sua rinascita dalle tenebre.

L’intero film ricorda la teatralità e il pathos del dramma classico grazie anche alla composizione artistica di Lee Hall: un protagonista che veste mille maschere e costumi per dare un senso alla follia della propria esistenza e riuscire a non sentirsi solo e abbandonato dagli affetti. Egerton, in questa misura, fa un lavoro eccezionale, oltre ad essere un performer dotato e capace, catturando la miscela di fragilità, genio e talento che ha reso Elton John una delle figure più intriganti e vulnerabili del glam rock. Nonostante tutta la confusione carnevalesca di lustrini, abiti, scarpe scintillanti e il turbinio di sesso e droga, al centro del dramma c’è la storia di un legame d’amicizia profondo tra John e Bernie Taupin (Jamie Bell), ciascuno guidato e dipendente dall’altro.
Altra star del biopic è lo stesso Dexter Fletcher. C’è una grande sicurezza da parte del regista nel raccontare per immagini, oniriche e reali, l’esuberanza di un artista iconico. Il suo operato è supportato da Giles Martin, che fa un lavoro sorprendente con i pezzi musicali di John, e dalla stella splendente di Taron Egerton.
Rocketman è il frutto della meticolosità di un regista il cui entusiasmo per la narrazione musicale traspare in ogni fotogramma, colpendo tutte le note emotive e incantando per la delicatezza del trattamento del protagonista.