Claudia è una giovane restauratrice che lavora insieme a due care amiche. In attesa da mesi di un pagamento dalla sovrintendenza per il lavoro svolto, la sua unica “entrata” a fine mese, necessaria a mandare avanti l’attività, è la pensione della nonna. Nel momento in cui Claudia decide di prendere la situazione in mano e farsi pagare quanto dovuto, la nonna muore e le tre amiche decidono di mettere in atto un piano per continuare ad incassare la pensione: congelare la nonna nel grande freezer di casa. Ma cosa può andare storto quando un integerrimo e maldestro finanziere, Simone, si innamora di Claudia e i due iniziano ad uscire insieme?
Sullo sfondo della crisi economica e culturale, Metti la nonna in freezer parte da un problema che riguarda molti giovani di oggi, la precarietà, e crea una vivace commedia in cui si intersecano equivoci, inganni, bugie e una nota di romanticismo. L’opera prima di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi tratta temi scottanti con un tocco di audace comicità che si cuce perfettamente addosso a Fabio De Luigi (Simone) e fa emergere la freschezza di Miriam Leone (Claudia), perfettamente credibile nel ruolo e a suo agio nelle battute. Al fianco del duo protagonista troviamo le vivacissime amiche di Claudia, interpretate da Lucia Ocone e Marina Rocco, che danno vita a siparietti alquanto divertenti e vivaci.
A tratti irriverente e in alcuni frangenti un po’ troppo sopra le righe, il film arriva a strizzare l’occhio al famoso film Weekend con il morto del 1989, trasportando le situazioni nel contesto italiano contemporaneo. Il finale, infatti, ribalta le premesse iniziali portando ad una conclusione non perfettamente in linea con la prima parte, incentrata sulle attitudini di alcuni personaggi. Sono le scelte che facciamo a formare un carattere o è la situazione attuale ad obbligarci a compiere determinate azioni che si ripercuotono su chi siamo? Sono due delle domande che i protagonisti si pongono fino alla fine. Fino a quando si può essere incorruttibili?
Metti la nonna in freezer soddisfa nel complesso le aspettative iniziali, proponendo al pubblico una commedia dal gusto fresco e velatamente dolce amaro, con situazioni ironiche e spensierate in grado di divertire e intrattenere. A suon di battute e gag esilaranti, il duo registico Fontana–Stasi supera brillantemente la prova d’esordio.