KIKI E I SEGRETI DEL SESSO
Il poster di Kiki e i segreti del sesso
[Dendrofilia: perversione sessuale riguardante gli alberi]
Cinque storie d’amore e altrettante, bizzarre, “parafilie” sessuali: può essere riassunta così l’opera di Paco Leòn.
Tra i protagonisti troviamo una donna affetta da Dacrifilia, che si eccita vedendo il partner piangere, e un’altra che prova piacere quando sfiora dei soffici tessuti, poiché colpita da Efefilia. Perversioni per tutti i gusti perché in fondo, chi non ha mai avuto qualche piccolo sogno erotico inconfessabile?
Dopo aver recitato al fianco di Olivia Molina in Dieta Mediterranea di Joaquín Oristrell e aver diretto Carmina o revienta (2012) e Carmina y amén (2014), il regista spagnolo racconta nella sua ultima fatica i desideri più nascosti e gli orgasmi più stravaganti con naturalezza, furbizia e uno spirito coraggioso, strappando una risata senza tabù. Leòn infonde a queste brevi situazioni uno sguardo intimo, una ricerca delle sfumature (non quelle di grigio) del sesso che aiuta a consolidare la consapevolezza di sé e degli istinti del partner per vivere l’atto passionale come un’eccitante manifestazione della propria libertà.
L’appagamento ‘carnale’ attraverso le pulsioni più inconfessabili diventa il motore che muove le vicende narrate e i personaggi che intraprendono un percorso di crescita. Un viaggio che ha origine dall’imbarazzo e dal timore di essere giudicati fino all’accettazione di sé stessi e del rispettivo compagno, in quanto, come viene mostrato con sincerità e alcuna volgarità, quello che fa resistere l’amore, spesso e volentieri è il sesso.
Photo: courtesy of Videa
Photo: courtesy of Videa
La normalità e la semplicità rendono efficace il discorso proposto dal film, e un approccio aperto e leggero nei confronti del feticismo toglie qualsiasi imbarazzo e fa sorridere il pubblico in sala.
Nel vivace e movimentato Kiki e i segreti del sesso la tematica principale viene trattata con ironia, umorismo e un pizzico di esilarante malizia. La chiave grottesca e provocante che il filmmaker ha, deliberatamente, infuso alla narrazione rende la pellicola piacevole, delicatamente eversiva e… molto godibile.
L’indagine tra le trasgressioni più disparate ci conduce poi ad una riflessione più ampia sull’emancipazione e la facoltà di esprimere apertamente le “diverse” fantasie per sentirsi accettati e non emarginati; l’amarsi senza pregiudizi in un terreno di incontro tra due individui che trovano nella passione il collante per vivere tranquillamente le proprie relazioni sentimentali.
Kiki e i segreti del sesso è, dunque, una commedia che va affrontata con la mente vicina ai pensieri dei protagonisti, abbattendo falsi pudori, chimere o complessi e gustandosi tutti i colori caldi della terra spagnola uniti al fascino del proibito.
Michela Vasini
Recensione pubblicata anche su MaSeDomani.com

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