INSOSPETTABILI SOSPETTI, la recensione della commedia di Zach Braff

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insospettabili sospetti recensione
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Il poster italiano di Insospettabili Sospetti
Willie, Joe e Al sono tre amici di vecchia data che, dopo aver scoperto che il loro fondo pensione è stato utilizzato per chiudere il buco dell’assicurazione aziendale, tentano di dare uno scossone alle proprie vite. Rimasti al verde, tra spese varie e affitti da pagare, i tre “old men” decidono di rapinare la banca che li ha derubati.
La commedia diretta da Zach Braff è il remake di Vivere alla grande di Martin Brest con George BurnsArt Carney e Lee Strasberg, “sostituiti” oggi da tre grandi veterani del cinema mondiale: Michael Caine, Morgan Freeman e Alan Arkin.
Del film originale Braff mantiene l’idea ma plasma un racconto tragicomico grazie a uno stile sempre più maturo e riconoscibile e all’uso dell’ironia, del sarcasmo e della vena malinconica che accompagnano tutta la narrazione e i personaggi.
Il regista misura perfettamente tutti gli ingredienti che ha a disposizione trovando l’equilibrio giusto tra il dolce e l’amaro di una vicenda che descrive una generazione, a volte emarginata e spesso dimenticata, a cui non viene riconosciuto il valore del sacrificio.
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Michael Caine, Morgan Freeman e Alan Arkin in un’immagine di Insospettabili Sospetti
Ad aiutare la sceneggiatura ci pensano i tre attori principali che si muovono nella scena con una sintonia naturale, apparendo fragili e vitali allo stesso tempo e capaci di far emergere il lato più intimo del rapporto tra i personaggi. Da una parte abbiamo l’impacciato Joe (Michael Caine), dall’altro il pessimista incallito Al (Alan Arkin), tenuti insieme dal tenero e affabile Willie (Morgan Freeman): i tre si destreggiano come rapinatori senza mai eccedere nei toni e anzi scherzando sulla loro condizione con quel tocco di cinismo e umore nero.
Il lungometraggio funziona bene, strappa le risate e i sorrisi del pubblico, anche e soprattutto, grazie agli sketch esilaranti che si susseguono in pieno stile slapstick e ad un ritmo lieve e decisamente misurato.
Menzione speciale al cameo di Christopher Lloyd che interpreta uno strambo nonno con il suo inseparabile megafono: una parte inaspettata e alquanto delicata.
Se si volessero usare tre aggettivi per descrivere Insospettabili Sospetti sarebbero: “ironico, delizioso e assurdo”. Il giusto compromesso per divertire, commuovere e appassionare con una storia trascinante che, in tutta la sua innocenza, sa essere imprevedibilmente adorabile, lasciando allo spettatore un senso di pacatezza e tenerezza come quando si abbraccia una persona cara.

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