
La New York Public Library raccontata in un documentario di 3 ore e 10. Un’impresa impossibile, dall’alto rischio narcolettico, ma non per Frederick Wiseman.
Ex Libris è infatti un documentario eccezionale che tiene accompagna lo spettatore in un viaggio nelle giornate della biblioteca. Wiseman vive la biblioteca, filma le conferenze, le sue attività, entra nei CDA e nelle riunioni della dirigenza. Ma soprattutto è interessato dal raccontare una comunità. Una piccola città, quella della NY Library, all’interno di una città più grande. Il regista conosce i “cittadini”, coloro che vivono la biblioteca, attraverso le loro ricerche. Osservando i libri che leggono o lo schermo che hanno davanti, Wiseman mette in mostra un’umanità complessa e quanto mai autentica. Un uomo viene inquadrato, ci formiamo un’opinione su di lui. L’immagine successiva mostra ciò che sta cercando sullo schermo di un computer: i tipi di cura per il cancro. Quando ritorniamo sull’uomo la nostra opinione è cambiata, una storia è stata narrata.
Mano mano che ci si addentra nel documentario l’edificio si svela. Vediamo pezzi di conferenze tenute al suo interno. L’effetto sullo schermo è quello di assistere a tante brevi conferenze TED, in cui vengono trasmesse piccole idee da parte degli innovatori che hanno calcato quel particolare palcoscenico. Oltre alla cultura ci sono però, all’interno di questo microcosmo, i problemi sociali. È lecito accogliere i lettori senzatetto che, in più occasioni, usano l’edificio come casa? La risposta che viene data si intreccia con la questione sul ruolo che l’istituzione, finanziata sia da denaro pubblico che privato, deve assumere nella vita della città.
