Aftersun di Charlotte Wells è su Mubi. Com’è? La nostra recensione.
Di cosa parla Aftersun?
Esordio alla regia di Charlotte Wells, Aftersun è il ricordo di un’estate. Una vacanza trascorsa tra padre e figlia in un resort all inclusive in Turchia. Callum (Paul Mescal) è un giovane papà. Ha 31 anni mentre sua figlia Sophie ne ha 11. I filmati del tempo trascorso insieme e i loro ricordi racconteranno però una storia diversa da quella che Sophie ricorda. In quei giorni leggeri e spensierati si svolge, sullo sfondo, un dramma umano.
Perché vedere Aftersun?
È un cinema dei ricordi quello che pulsa perfettamente bilanciato in Aftersun. Un film che muta forma mentre lo si guarda e che spiega, scena dopo scena, come essere visto. Tridimensionale, lavora sulle immagini e sulle situazioni creando una tensione relazionale. L’intreccio è cioè invisibile, non si racconta niente, eppure c’è dentro tutto. Tutto l’amore di due famigliari e il senso di una imminente decadenza. Sta a noi il compito di scegliere cosa guardare: il primo piano o lo sfondo. Se essere Sophie o Callum.
Il film, distribuito dalla piattaforma Mubi e proiettato in qualche sala selezionata in Italia, porta al massimo il potere dello sguardo. All’inizio le immagini si fermano per qualche istante. Una figura si muove riflessa in esse. Siamo in una soggettiva, una osservatrice che guarda il filmato di repertorio fermo e lo completa con i suoi ricordi. Inizia così un dialogo di memorie che cattura l’atmosfera della pre adolescenza.

La scena più bella di Aftersun
Un ballo finale, sulle note di Under Pressure, unisce gli spazi temporali e le emozioni dei personaggi nel tempo. Un punto di tangenza narrativo che si fa esperienza sublime dello spettatore. Le immagini si perdono ai confini con la video arte. E lì il film diventa qualcosa d’altro. Una presenza quasi fantasmatica che si imprime nella retina. In quel momento, la regia, ci fa fare esperienza di un ricordo che non abbiamo mai vissuto. Incredibile.
Per chi è consigliato?
Aftersun richiede indubbiamente una buona predisposizione alla visione e all’analisi. Solo un pubblico abituato alla visione di film d’autore può apprezzare appieno i suoi molti stimoli. Però la tenerezza della storia e la profondità delle interpretazioni rendono il film un dolce viaggio per chiunque abbia vissuto il distacco dalle persone importanti.

Com’è il film in pochi aggettivi?
Una sorprendente opera prima. Un cinema visivo e visionario che incanta. Necessita fiducia e abbandono, ma se si riesce a lasciarsi trasportare ci si perderà nei suoi personaggi.