Paul Feig è un regista dal grande talento e con un humour tipicamente “british” che lo rende assolutamente irresistibile, eppure le critiche feroci per il recente reboot di Ghostbusters (la nostra recensione la trovate qui) non hanno intaccato la forte verve del filmmaker che ha dichiarato, in un’intervista all’Huffington Post, di non voler più girare un reboot di un classico del cinema.
“No , no, no . No , non lo farò più!” ha detto ridendo a Sara Baboltz di HP– “Era semplicemente troppo allettante perché sapevo che potevamo fare qualcosa di emozionante “, ha spiegato . “Un sequel gender-bent con cammei da parte di tutti i membri originali del cast principali ? Certo, è piuttosto eccitante . O blasfemo , a seconda del vostro punto di vista.”
Con un budget di 144 milioni di dollari, il film ne ha incassati al momento 180, un mero risultato che la Sony Pictures sta tenendo seriamente in considerazione per il futuro del franchise; Rotten Tomatoes, sito che raccoglie le critiche professionali di settore ha acquisito il 73% delle critiche positive con un discreto 6,5/10.
David Rooney, critico della testata statunitense The Hollywood Reporter è stato uno dei più severi carnefici del reboot scrivendo: « Purtroppo a mancare è l’inventiva. Non ha succo. A corto di umorismo e tensione, gli incontri con gli spettri sono semplici collisioni con spettri vaporosi creati in CGI che sfociano in un cataclisma soprannaturale poco coinvolgente scatenato su New York. E’ un film pieno di rumore e caos, con poche sorprese e un eccesso di esuberanza comica. »
Mr. Feig ha intrapreso un progetto con coraggio e dedizione, scalando una montagna di dissensi, e per questo ha tutta la nostra ammirazione e rispetto.