Curtis Hanson e Kim Basinger sul set di L.A. Confidential
Ci ha lasciato improvvisamente, in una giornata di fine estate, il regista e fotografo Curtis Hanson, trovato privo di vita nella sua abitazione di Los Angeles. Il filmmaker, scomparso all’età di 71 anni, era malato di Alzheimer da tempo e proprio per questo motivo si era ritirato dalle scene da qualche anno.
Una poliedrica carriera nel mondo della settima arte, che conobbe da giovanissimo quando lasciò la scuola per lavorare come fotografo e redattore per riviste di cinema. Dopo aver debuttato nel 1974 dietro la macchina da presa, nel 1983 dirige un allora semisconosciuto Tom Cruise nella divertente commedia Un Week-end da Leone – Una Gita da Sballo ma è con il thriller del 1992 La Mano Sulla Culla che incomincia ad acquisire fama e popolarità.
Nel 1994 torna alla regia con l’adrenalinico The River Wild – Il Fiume della Paura, con Meryl Streep e Kevin Bacon e a distanza di tre anni, nel 1997, arriva il riconoscimento mondiale con il thriller dai toni noir L.A. Confidential, adattamento del romanzo di James Ellroy, con cui vince il premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura Non Originale e grazie al quale Kim Basinger conquista come Miglior Attrice Protagonista.
Nella sua filmografia è racchiusa la passione morbosa per patologie estreme, assassini psicopatici e schizofrenici, uomini sull’orlo dell’esaurimento nervoso e il desiderio di raccontare storie al limite, come in 8 Mile, successo incredibile di critica e pubblico con il rapper Eminem, e Wonder Boys, con un Michael Douglas professore tossico che non riesce a trovare un finale al romanzo che sta scrivendo.