Il primo Oceania è stato uno degli ultimi classici Disney dopo Frozen in grado di portare una nuova lore e personaggi capaci di restare impressi, come il semidio Maui di The Rock. 687 milioni di incasso per il primo film del 2016 che hanno certificato un successo che si è tradotto in questo sequel – che in America ha già fatto record di prevendite del primo giorno per un film d’animazione – e nell’arrivo prossimamente della versione live action.

L’uscita di Oceania 2 è arrivata quasi a sorpresa. Annunciato lo scorso febbraio di quest’anno, questa storia era stata pensata e comunicata in realtà nel 2020 come miniserie per Disney+. Le perdite economiche della piattaforma e il ritorno di Bob Iger però hanno portato al cambio di strategia e all’arrivo di questo secondo capitolo al cinema.

Per il film torna alla scrittura Jared Brush, che aveva firmato il primo Oceania e anche Encanto e Zootropolis, altri film riusciti in casa Disney dal 2010 in poi. Non c’è più invece Lin Manuel Miranda alla colonna sonora: sempre più deus ex machina delle opere Disney, sostituito da Abigail Barlow ed Emily Bear.

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Oceania 2 – Immagine dal film

Com’è la storia di Oceania 2

La storia di Oceania 2 riparte dopo gli eventi del primo capitolo. Vaiana è ora ufficialmente la navigatrice ufficiale per la sua gente e sente lei stessa la responsabilità del ruolo. Dopo aver ricevuto una chiamata inaspettata dai suoi antenati esploratori, si recherà nei lontani mari dell’Oceania e in acque pericolose e perdute da tempo insieme al semidio Maui, formando un equipaggio di improbabili marinai, alla ricerca di qualcosa che le è completamente ignoto.

Dopo aver visto il film, si può percepire quali elementi fossero stati introdotti nella versione seriale di questa storia e siano stati riscritti per poter funzionare in un film. Su tutti il comparto dei gregari: ognuno con un tratto ben marcato che in una serie sarebbe stato forse più approfondito. Non sappiamo molto di loro, ma il film han una struttura solida che si richiama al primo capitolo e di cui questi nuovi personaggi diventano quindi una piacevole aggiunta. Questo ci consente quindi di conoscerli fin dalle prime battute e capire in poco tempo chi siano e quale ruolo avranno.

Il primo Oceania ha superato il miliardo di ore di streaming su Disney+ ed è stato il film più visto nel 2023 su qualsiasi piattaforma negli Stati Uniti, capace di fare da ponte tra gen z e millennial con la storia di Vaiana alla ricerca della sua identità, del suo posto nel mondo. Oceania 2 è un racconto che ancora una volta parla tanto a queste due generazioni: Vaiana questa volta deve lasciare casa, ma ha paura di farlo. Ha molte più responsabilità che vanno oltre sé stessa e soprattutto è passata da una fase di “incoscienza giovanile” in cui l’obbligo era buttarsi all’avventura e provare di tutto, ad una in cui è consapevole di cosa può perdere partendo.

Tema molto forte di questo film è l’accettazione dell’età adulta che arriva lo stesso, nonostante non ci si senta pronti ad affrontarla. E sono tre figure femminili a far capire a loro modo alla protagonista che è normale non avere tutte le risposte ed è normale perdersi prima di ritrovarsi. Sono normali quindi i periodi di transizione nella vita e questo film si configura proprio come un sequel di mezzo che quindi a volte soffre del classico difetto cinematografico di questi film “ponte”: quello di essere per l’appunto anch’esso di transizione. E risulta quindi funzionale ma con un arco narrativo che forse ricalca troppo il primo capitolo nella successione degli eventi.

La potenza grafica di Oceania 2

In casa Disney devono averci preso gusto a usare l’acqua per testare la potenza dell’animazione digitale. È stato già molto visibile con l’anteprima della prima mezz’ora di Mufasa: il Re Leone e anche stavolta sono gli oceani a prendersi il ruolo di protagonista dopo Vaiana. Il gioco di illuminazione degli specchi d’acqua al chiaro di luna o durante il giorno, tra le ambientazioni caraibiche, stupisce, così come richiama l’attenzione tutta la potenza visiva del finale. Chissà che non si abbia attinto dall’ottimo lavoro di James Cameron sul suo Avatar: la via dell’acqua.

Oceania 2 - Immagine dal film
Oceania 2 – Immagine dal film

La colonna sonora di Oceania 2

Se la pecca della struttura narrativa troppo simile al primo capitolo è compensata dal lavoro sul personaggio di Vaiana e dei suoi gregari, la colonna sonora di Oceania 2 è forse l’unico punto più debole di tutto il film. Non perché non sia valida – nella versione italiana si avvale anche di un brano cantato da Giorgia, interprete di uno dei nuovi personaggi introdotti nel film in cui si imbatterà Vaiana – bensì perché perde il confronto con quanto aveva realizzato Lin Manuel Miranda.

Nel 2016 la sua “How far I’ll go” cantata da Auli’i Carvalho, aveva ricevuto la nomination agli Oscar e ai Golden Globes come miglior canzone e “You’re Welcome” di Dwayne “The Rock” Johnson era finita nella classifica di Billboard dei 100 brani più ascoltati del periodo. In questo secondo capitolo il brano che risalta di più è certamente “Beyond” che ricalca “how far I’ll go”, composta dalle autrici Abigail Barlow ed Emly Bear, ma manca quel tratto caratteristico che aveva reso unica la colonna sonora di Miranda.

In conclusione Oceania 2 è un film che funziona raccontando efficacemente la crescita di Vaiana e proseguendo il suo romanzo di formazione, riuscendo a parlare tanto a chi è ora adulto quanto in chi da giovanissimo sta iniziando ad affrontare il mondo di oggi, pur soffrendo un po’ della crisi del secondo film.

Oceania 2 uscirà in tutte le sale cinematografiche dal 27 novembre e darà il via per la casa di Topolino alla stagione natalizia, cedendo poi il testimone a Mufasa: Il Re Leone.