Il canale YouTube di Patrick (H) Willems ha pubblicato di recente un interessante video-saggio. L’assunto di partenza è che, nonostante la produzione della Marvel possa vantare di essere un’operazione audiovisiva e commerciale dalla portata unica nella storia del cinema, gran parte dei film non offrono un contenuto visivo all’altezza delle storie raccontate.
Perché i film Marvel sono così brutti?
Va fatta una piccola premessa, da parte di chi vi scrive: personalmente non ritengo totalmente corretta l’asserzione dell’autore del video. Come tutti i film, le opere Marvel sono parte di un processo, dal lungo lavoro di adattamento dei contenuti visivi alle storie raccontate per creare il giusto equilibrio narrativo. Ecco perché pellicole come Captain America: Civil War(più realistico, offre inquadrature meno composte e tridimensionali), Guardiani della galassia e Doctor Strange (entrambi incentrati sulla fantasia visiva), regalano due ore di colori e forme sorprendenti.
Le opinioni espresse nel video sono di sicuro interesse. Vi lasciamo, dunque, alla visione del saggio – disponibile soltanto in inglese – per poi proseguire con un riassunto dei concetti trattati.
Il problema dell’aspetto visivo dei film Marvel è legato, secondo l’autore del video, ad un problema di color correction. La tecnica, sperimentata per la prima volta dai fratelli Cohen in Fratello, dove sei? è ormai diventata parte del processo di videomaking. L’immagine nativa, restituita dalle videocamere digitali in alta risoluzione, ha un “color grading” estremamente piatto, le tonalità sono omogenee e insature. I primi tre cinecomic Marvel sono stati girati in pellicola, formato che ha un trattamento del colore diverso, mentre i successivi sono stati ripresi in digitale utilizzando la videocamera Arri Alexa.
Patrick Willems sostiene che i lungometraggi girati in pellicola siano visivamente migliori mentre i seguenti, per mantenere l’uniformità visiva sufficiente e dare continuità ai vari lungometraggi, hanno usato le stesse gradazioni di colore, creando immagini piatte. Il problema sta nell’intensità del nero. I film Marvel hanno una lavorazione del colore che non enfatizza a sufficienza i neri, facendoli tendere al grigio. Senza il nero puro i colori vengono appiattiti e non risaltano nella scena.
Ma di chi è la colpa? Si potrebbe accusare solamente la Arri Alexa, ma la stessa camera ha permesso di immortalare immagini eccezionali come in Mad Max: Fury Road e 007 Skyfall (passati, a dire il vero, sotto un’intensa correzione del colore). Si potrebbe parlare dunque delle scelte stilistiche in post produzione, ma il problema è molto più complesso. Ogni videocamera cattura la luce in modo differente, tanto che i film Marvel tendono ad essere visivamente migliori negli ambienti scuri. Ad influenzare il processo è anche la stessa luce registrata al momento delle riprese. Più la cinepresa riprende immagini piatte, più tempo si dovrà impiegare in post-produzione.