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A meno di due settimane dalla conclusione della 72ma Mostra del Cinema di Venezia (qui il nostro daily completo)che ha incoronato il regista venezuelano Lorenzo Vigas, vincitore del Leone d’oro con il suo Desde Allà (From Afar), la città di Milano ospita dal 21 al 28 settembre una rassegna speciale con le pellicole più intriganti e significative provenienti dai Festival di Locarno e Venezia, per permettere al pubblico di vivere e assaporare le emozioni del cinema di qualità presentato in anteprima nelle straordinarie cornici del Canton Ticino e della Laguna della Serenissima. Un ponte immaginario che valica i confini tra Svizzera e Italia e corre dritto fino al capoluogo meneghino (con tanto di benedizione della Madonnina) per selezionare ed unire il meglio delle produzioni cinematografiche internazionali delle due kermesse, applaudite da pubblico e critica nelle edizioni appena terminate.
Quest’anno l’organizzazione ha superato se stessa ed è riuscita a coinvolgere 14 strutture cittadine, le pellicole in anteprima saranno ben 42 e, accanto alle proposte che faranno gola ai cinefili incalliti ci saranno tante grandi produzioni, solo per cintarle un paio, che attireranno il grande pubblico. Il pubblico, infatti, è tenuto molto in considerazione dagli organizzatori in quanto ad esso è dovuto ben il 50% del budget a disposizione. La manifestazione milanese è molto invidiata proprio perché conta sul supporto di una vasta fetta di amanti del cinema, la cui disponibilità viene ogni anno ripagata con qualcosa di nuovo e migliore. Ed è in quest’ottica che, nei prossimi giorni, in calendario oltre alle 72 (!) proiezioni vi saranno anche 10 incontri con gli autori (registi, attori, artisti). Si partirà domani, martedì 22 settembre, con Carlo Lavagna (Arianna), mercoledì sarà la volta di Vincenzo Marra (La Prima Luce), giovedì 24 di Lina Wertmüller (per Dietro Gli Occhiali Bianchi) e così via, ogni giorno, sino al prossimo lunedì.
© VissiaMenza
© VissiaMenza
Qualche giorno fa, in occasione della presentazione alla stampa del programma, grazie alla partecipazione del Direttore Artistico del festival elvetico Carlo Chatrian, abbiamo potuto focalizzare sui Pardi. E noi, che abbiamo visitato per due caldissime settimane Locarno (se avete perso il diario, lo trovate QUI) all’annuncio delle pellicole selezionate, non abbiamo potuto che esultare. L’ironico, intelligente, intrigante vincitore del Pardo d’Oro Right Now, Wrong Then ci sarà, e sarà in ottima compagnia. Al suo fianco oltre l’iraniano Paradise di Sina Ataeian Dena e Suite Armoricaine della regista francese Pascale Breton, anche la rivelazione Chevalier della filmmaker greca Athina Tsangari, (a Venezia nel 2010 con Attenberg che valse la Coppa Volpi all’attrice Ariane Labed), storia di un gruppo di amici un po’ cresciuti che si ritroveranno imbrigliati in giochi pericolosi al largo della costa ateniese. L’opera è riuscita a contraddistinguersi e a rimanere impressa nella memoria di tutti nonostante non abbia agguantato alcun premio. Estremamente diverso, quasi provocatorio, basato sull’omonimo libro, è Cosmos, Pardo d’argento per la miglior regia al polacco Andrzej Żuławski (Possession, Amour braque-Amore balordo) che avrà qui il primo confronto con il pubblico. Il tricolore avrà, invece, il suo rappresentante in Alberto Fasulo che, con il suo film-documentario Genitori, ci porta in una realtà molto delicata come quella delle famiglie di ragazzi disabili.
Hong Sang-soo, vincitore del Pardo d'oro a Locarno 2015 con "Right Now, Wrong Then"
Hong Sang-soo, vincitore del Pardo d’oro a Locarno 2015 con “Right Now, Wrong Then”
E dopo aver promosso le brillanti iniziative culturali del XXTh Milano Film Festival, la metropoli lombarda consentirà agli spettatori di respirare le atmosfere da ‘red carpet’ con una settimana di intensa programmazione, ramificata tra le storiche sale dei cinema Apollo, Anteo, Plinius, Arcobaleno, Orfeo, Ariosto, Ducale, Mexico, Centrale, Beltrade e Colosseo.
Come già anticipato, non mancheranno i lungometraggi che hanno illuminato i due festival, a partire dal Pardo d’Oro Right Now, Wrong Then dell’eclettico artista sudcoreano Hong Sang-soo artefice di una pellicola ironica, coinvolgente ed estremamente brillante, fino ad arrivare al Leone d’Oro Desde Allà (From Afar) del venezuelano Lorenzo Vigas, che ha convinto la Giuria con un film malinconico ed intenso sull’amore e la solitudine, un sentimento puro e soave che non ha genere ma vive nel cuore e nella mente del protagonista, un cinquantenne benestante che divide la sua vita tra incontri ‘occasionali’ con giovani provenienti dalla strada e una metodica attività lavorativa.
Lorenzo Vigas, vincitore del Leone d'Oro a Venezia con Desde Allà
Lorenzo Vigas, vincitore del Leone d’Oro a Venezia con Desde Allà
Riprendendo invece il tema dei documentari, la cui folta prevalenza ha caratterizzato le giornate di Venezia, l’apertura serale de Le Vie del Cinema è assegnata all’ultimo film in Concorso della 72ma Mostra, Behemoth, parabola allegorica e visionaria tracciata dal regista cinese Liang Zhao, a metà tra documentario e narrazione, tra sogno e realtà, con un’elevata ispirazione alla Divina Commedia di Dante Alighieri. Troveremo poi, per affinità di genere ma con approcci totalmente dissimili, il demagogico Francofonia dell’autorevole regista Aleksandr Sokurov che torna al ‘dettato storico’ dopo L’Arca Russa del 2002 ed il nostalgico Janis di Amy Berg, biopic sulla regina del blues Janis Joplin, accolto con grande entusiasmo a Venezia. Tra i lungometraggi stranieri in concorso, l’organizzazione ha annunciato la presenza di Marguerite, elegante e raffinato ritratto dai toni dadaisti e surreali del soprano Marguerite Dumont, famosa nel mondo per la sua totale mancanza di doti canore, firmato dal regista francese Xavier Giannoli, il saggio intimo e personale di Laurie Anderson intitolato Heart of a Dog, che esplora con sincerità i concetti dell’amore, della morte e del linguaggio, la cui dedica è sentitamente rivolta all’ex marito Lou Reed, mitico leader dei Velvet Underground scomparso nel 2013, e il drammatico The Endless River del sudafricano Oliver Hermanus.

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Sei le opere italiane dal taglio autoriale in programma: la commedia fatalista Viva la Sposa di Ascanio Celestini con Alba Rohrwacher, il poetico e visionario Per Amor Vostro di Giuseppe M. Gaudino con la musa Valerio Golino (vincitrice della Coppa Volpi come migliore interprete femminile), il discusso Arianna dell’esordiente Carlo Lavagna che affronta una questione ancora tabù nel nostro paese come l’ermafroditismo, La Prima Luce di Vincenzo Marra con Riccardo Scamarcio nei panni di un padre abbandonato pronto a tutto per riavere il proprio figlio, e poi ancora Dietro Gli Occhiali Bianchi di Valerio Ruiz, documentario dedicato alla straordinaria Lina Wertmüller, Banat di Adriano Valerio e per finire il film salentino Il paese dove gli alberi volano. Eugenio Barba e i giorni dell’Odin di Davide Barletti e Jacopo Quadri.
Per amor vostro di Beppe Gaudino
Valeria Golino, Coppa Volpi a Venezia 2015 per l’interpretazione in Per amor vostro di Giuseppe M. Gaudino
Spazio anche alle pellicole di punta che hanno acceso il dibattito tra critica e pubblico e hanno incuriosito i presenti al Lido: dall’ipotermico Everest, il thriller ad alta tensione di Baltasar Kormákur con Jason Clarke, Josh Brolin e Jake Gyllenhaal che ha inaugurato la Mostra convincendo per il realismo messo in scena e il sorprendente imprinting ’emozionale’, al commovente The Danish Girl di Tom Hooper, interpretato dalle star di Hollywood Eddie Redmayne (leggermente sopra le righe) e Alicia Vikander (in odore di Oscar), che racconta la drammaticità di una storia straziante, quella del primo uomo nella storia a sottoporsi ad un intervento per cambiare il proprio sesso, dipinta con delicatezza grazie ad una regia pittorica (e fotografica) e alle sublimi performance dei due protagonisti, passando per l’impattante film d’inchiesta di Tom McCarthy, Spotlight, che ha scosso l’animo del mondo intero portando agli onori della cronaca lo scandalo della pedofilia nella Chiesa Americana, con una condotta incisiva e rigorosa da parte del team di giornalisti del The Boston Globe, impersonati dai formidabili Mark Ruffalo, Michael KeatonRachel McAdams, ed infine l’ermetico Black Mass, gangster movie di Scott Cooper con il re del trasformismo estetico Johnny Depp (apparso a Venezia in un evidente stato di affanno fisico e disordine nel look) alle prese con un’incredibile metamorfosi nei panni del  boss criminale Whitey Bulger, ricercato per oltre 10 anni dalla CIA e dall’FBI con plurimi capi d’accusa pendenti sulla sua testa.
Photo: courtesy of Milano Film Festival
Photo: courtesy of Milano Film Festival
Non solo Locarno e Venezia, però, ci sarà pure un tocco di Milano Film Festival. Nell’ottica di costruire un network dedicato alla settima arte sempre più solido, la manifestazione si chiuderà con il vincitore del premio del pubblico della kermesse che solo poche ore fa ha calato il sipario. Insomma, davvero impossibile non partecipare.
L’appuntamento è tra qualche ora. Programma completo, prezzi, orari, luoghi e aggiornamenti li trovate sul sito www.lombardiaspettacolo.com
Un evento da non perdere, non mancate!
Andrea Rurali  (da Venezia) & Vissia Menza (da Locarno)  
Un approfondimento a quattro mani è disponibile anche su Masedomani.com