ekberg fellini

Si è spenta oggi nell’ospedale San Raffaele di Roma la diva svedese Anita Ekberg, musa ispiratrice del maestro Federico Fellini che la rese immortale nel capolavoro La dolce vita nel 1959. Con il regista italiano proseguirà poi un lungo sodalizio artistico segnato da numerose pellicole in cui l’attrice ebbe modo di esprimere le proprie attitudini e abilità recitative, come nell’episodio Le tentazioni del dottor Antonio di Boccaccio ’70 (1962) e, negli anni Settanta e Ottanta ne I Clown (1970) e L’intervista (1987). Star incontrastata degli anni 60′, una volta provocatoriamente disse: “Sono stata io a rendere famoso Federico Fellini, non il contrario”.
Nel 1963 sente il richiamo di Hollywood e vola negli States per girare una serie di film tra cui Chiamami Buana di Bob Hope e il western I 4 del Texas diretto da Robert Aldrich, con un cast stellare formato da Frank Sinatra, Dean Martin, Charles Bronson e un’altra bionda che troverà il successo in Italia, Ursula Andress.
La splendida Ekberg dopo un primo legame con l’attore inglese Anthony Steel, durato dal 1956 al 1959, si sposa con un altro attore, lo statunitense Rik Van Nutter e dopo essersi trasferita in Italia, all’inizio degli anni 70′ verrà travolta da una liaison amorosa con l’avvocato Gianni Agnelli.
Nella seconda metà degli anni Sessanta reciterà in produzioni quali Scusi, lei è favorevole o contrario (1966) con Alberto Sordi e Sette volte donna (1967) di Vittorio De Sica, insieme a Shirley MacLaine.
La sua carriera coincide con apparizioni significative nei lungometraggi che hanno contraddistinto l’epoca d’oro del cinema italiano come Casa d’appuntamento con Barbara Bouchet, il thriller Suor omicidi (1978) di Giulio Berruti e il western tricolore La cavalcata della vendetta (1972) di Richard Harrison.
Il primo gennaio 1970, all’età di 39 anni e arrivata all’apice del successo e della bellezza, esplosiva e fascinosa, appare senza veli sulla copertina di Playboy.
A noi piace ricordare Kerstin Anita Marianne Ekberg, nata a Malmö in Svezia il 29 settembre 1931, mentre con voce suadente chiama Marcello Mastroianni nell’acqua della Fontana di Trevi avvolta nel suo travolgente abito scuro: un’immagine che rimarrà indelebilmente impressa nella storia cinematografica e nell’immaginario collettivo della nostra nazione.
GoodBye Anita…

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