Intervista al regista Francesco Longo

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Il regista Francesco Longo

Abbiamo intervistato il regista ed effettista Francesco Longo, autore di un attesissimo horror indie girato a Bologna: “Clara – the movie”. Ecco cosa ci ha raccontato!

Buongiorno Francesco! Il tuo esordio ufficiale come regista è avvenuto, correggimi se sbaglio, nel 2012, col cortometraggio horror “Venia mortis”, poi entrato nel film antologico “17 a mezzanotte”, coordinato da Davide Pesca.
Esatto. Diciamo che il mio percorso artistico è iniziato proprio lì, in concomitanza dell’inizio degli studi di Visual Effects e post produzione video. È stato il primo corto che mi ha fatto sperimentare un po’ di Vfx, ma non ne vado molto fiero. È un lavoro molto acerbo, pieno di errori, soprattutto in regia e fotografia, ma ha fatto comunque parte del mio percorso artistico. Il vero inizio avvenne due anni dopo con il cortometraggio sperimentale “Skizophrenia”. Da lì decisi di studiare ed affinare sempre di più teoria e tecnica.
Due anni dopo, nel 2014, collabori al film “Insane” di Eros D’Antona. Che tipo di esperienza è stata?
Nel film “Insane” ho lavorato come rotoscoping/rotopaint artist nel reparto Visual Effects. È stata la mia prima esperienza nel cinema indipendente come Vfx Artist: l’ho trovata molto interessante e stimolante. Ho imparato inoltre a lavorare con una troupe seria e professionale.
Non solo regia: hai studiato, e lavori, anche come visual effect artist. Hai partecipato a vari progetti cinematografici non diretti da te, tra i quali “In articulo mortis” del grande Ivan Zuccon. Come è andata in quell’occasione?
Si, negli anni ho realizzato anche lavori di Vfx nell’indipendente. In questa occasione ho avuto anche la fortuna di essere sul set: in questo modo è molto più facile programmare il lavoro. È stato una bella esperienza, un modo per confrontarsi con nuove realtà e condividere le proprie competenze.
Che ruolo hai avuto invece nel film “Haunted” di Eros D’Antona?
Come per “Insane”, in “Haunted” di Eros D’Antona ho avuto un ruolo di rotoscoping/rotopaint artist nel comparto dei Visual Effects.
È famosa e apprezzatissima tra i fan la tua trilogia psycho-horror, composta da 3 corti: Claustrophobia, Skizophrenia e Nyctophobia. La trilogia ti ha permesso di vincere tantissimi premi in giro per il mondo…
Si. Sono molto contento di questa trilogia, in primis perché grazie ad essa ed al suo successo ho avuto modo di iniziare a farmi conoscere nell’ambiente del cinema indipendente. Sono state tantissime le selezioni ufficiali e le nomination: abbiamo totalizzato più di 20 premi in tutto il mondo. È una trilogia ha cui tengo molto anche perché  “ho imprigionato al suo interno”  tutte le ansie e lo stress dei periodi bui della mia vita. 
Hai lavorato anche in “The wicked gift” di Roberto D’Antona e in “Die in one day” di Eros D’Antona, film importanti nel panorama indie horror italiano.
Esatto. In entrambe le pellicole mi sono occupato della intera realizzazione degli effetti visivi. È stato un vero piacere per me contribuire a pellicole simili. Soprattutto da amante dell’horror. 
Non solo: hai avuto una piccola collaborazione anche con il Maestro Pupi Avati. Ce ne puoi parlare?
Si, ho avuto questa grande opportunità. È un piccolo lavoro di Vfx che ho realizzato per la presentazione di un suo progetto. Non dico altro, tutto top secret per adesso. Attendo novità. 
Nel 2018 hai girato un cortometraggio sci-fi horror, “The third day”. Di cosa parla?
“The third day” è un lavoro dalle tematiche horror sci fi. Più che un cortometraggio è una sorta di teaser promozionale realizzato per “testare” se l’idea poteva piacere al pubblico. La reazione è stata molto positiva. Nonostante fosse un cortometraggio abbastanza sperimentale,  realizzato (pre produzione e post comprese) nel tempo record di tre giorni. L’idea è piaciuta ed anche parecchio. Sono lieto di annunciare qui in anteprima che sarà uno dei prossimi lungometraggi che produrremo. 
Ma veniamo al film al quale stai intensamente lavorando in questi mesi:”Clara – the movie”. Ci puoi raccontare la genesi del tuo primo lungometraggio e le difficoltà nel girarlo? È un progetto molto ambizioso che ha creato, tra gli appassionati di cinema horror, una grande aspettativa…
L’idea di “Clara – the movie” è nata nel lontano 2012, quando alcuni miei amici mi raccontarono della nota leggenda nel Bolognese. All’epoca avevo appena iniziato il mio percorso cinematografico, quindi decisi di tenere l’idea per quando avrei potuto realizzare il mio primo lungometraggio . E fu così che, ad inizio del 2017, scrissi un soggetto e decisi di girare un teaser trailer promozionale per cercare una produzione. Con questo abbiamo vinto qualche premio e scatenato l’interesse nel panorama indipendente, soprattutto in terra estera: da qui la decisione di girarlo in inglese. Girare il film “Clara – the movie” è stato molto faticoso, ma allo stesso tempo molto stimolante. Sul set si è subito creato un clima molto familiare e, nonostante alcune difficoltà, abbiamo portato a termine l’impresa. 
Sei stato anche membro ufficiale di una giuria di un festival di settore a Los Angeles! Non ti fai mancare proprio nulla.
Esatto. È stata una piccola esperienza, molto intensa (data la quantità di materiale da visionare), ma ho comunque portato a termine il compito con molto piacere ed onore. 
Ritornando a “Claustrophobia”, sarà presente in “Don’t Rip 2”, film antologico horror di prossima uscita per Home Movies, progetto coordinato da Fabio & Luna di Millebollevideo.
Si, con molto piacere per la prima volta posso annunciare questa fantastica notizia. Anche “Claustrophobia”, dopo “Nyctophobia” (in “After midnight”), ha intrapreso la strada distributiva. Un altro passo in avanti è stato fatto. 
Negli ultimi anni sono usciti moltissimi film antologici horror nel mercato italiano, segno, forse, che tra registi “l’unione fa la forza”, e di un maggior fermento a livello artistico/produttivo. Cosa ne pensi?
Concordo: l’unione fa la forza. Apprezzo l’idea delle antologie. Da fan dell’horror posso dire di apprezzare molto questo sottogenere. Considero il prodotto antologico un’importante vetrina per molti registi che, per svariati motivi, in primis legati a problemi di budget, non possono ancora esordire con un lungometraggio. Dunque dico: lunga vita alle antologie! 
Cosa ne pensi, in generale, del panorama indie horror italiano degli ultimi 10 anni?
Penso che, negli ultimi 10 anni, c’è stato un incremento esponenziale dei prodotti horror indipendenti italiani. E non solo: la maggior parte dei quali di ottima fattura. Spero che sia soltanto l’inizio di una nuova epoca dell’horror made in Italy. 
Quali sono i tuoi horror preferiti, italiani e non?
Horror italiani: “Suspiria” (di Argento, quello di Guadagnino non l’ho ancora visto), “Inferno”, “La chiesa”, “Demoni”, “Tenebre”, “Phenomena”, “La casa dalle finestre che ridono”, ecc.
Fuori dall”Italia ne cito alcuni: “Darkness”, “REC”, “L’esorcista”, “The Conjuring 1 e 2”, “The Void”, “The Devil’s Candy”, “It Follows”, “Il seme della follia”, “Il signore del male”, “La casa”, “Nightmare”…ok, basta. Mi fermo, sono troppi.
Nella tua carriera sei stato ispirato da qualche regista, scrittore o artista in particolare?
Sicuramente nei miei prodotti potete “avvistare” chiari riferimenti e omaggi al cinema che amo. Ma principalmente mi piace essere creativo, sperimentare ed osare, oltre che omaggiare. Ma non ho un particolare riferimento.
 Vuoi fare un saluto ai tuoi fan e ai lettori di CineAvatar?
 Un saluto a tutti voi che mi seguite e a tutti i lettori di Cineavatar. Ad maiora!